Plenilunio a Cima Cece
di Francesco Pompoli
La prima luna piena del 2023 cade il 6 gennaio, il meteo è ottimo e le
temperature ben superiori alle medie invernali. E’ l’occasione giusta
per chiamare Cristiano e proporgli una delle uscite “non convenzionali”
che ogni tanto ci concediamo quando abbiamo voglia di respirare aria di
avventura.
Ipotizziamo diverse cime per fotografare il tramonto e la luna piena e
poi rientrare alla luce del plenilunio ed alla fine convergiamo sulla
Cima di Cece, considerando il mix di dislivello importante, il percorso
non banale e l’esposizione dei pendii di rientro alla luce della luna.
La Cima di Cece (2.754 metri) è la vetta più alta della catena del
Lagorai, e ci assicura una ottima visibilità a 360°. Decidiamo di
raggiungerla da Sud, partendo dal Rifugio Refavaie nella Valle del
Vanoi, optando per l’utilizzo delle ciaspole in quanto l’innevamento a
Sud è decisamente scarso e gli sci rischierebbero di essere più che
altro un impiccio fino alla forcella di Valmaggiore.
Partiamo con calma, alle ore 10:00, con l’unico obiettivo di giungere in
cima prima del tramonto (e non troppo presto per non congelare
nell’attesa…); affrontiamo la noiosissima (e ghiacciatissima) strada
forestale mentre Cristiano propone di rientrare in notturna passando per
cima Paradisi, per godere il plenilunio.
A quel punto io rilancio che è meglio salire all’andata a cima Paradisi
per vedere bene il percorso e valutare se presenta pericoli o difficoltà
di orientamento nel caso non ci siano tracce di passaggio.
Allunghiamo quindi “l’agonia forestale” fino alla Malga Fossernica di
Dentro per poi prendere il sentiero che sale verso Cima Paradisi,
bellissimo balcone al centro del Vanoi con vista sulle pareti Sud del
Lagorai e sul versante Nord di Cima d’Asta. Dopo 1100 metri di
dislivello positivo arriviamo in cima, sono già le 13:00 ed il mio
stomaco brontola, mentre lo sguardo corre a cercare la forcella di
Valmaggiore e la Cima di Cece che però appaiono lontanissime! Rimango
perplesso e confesso a Cristiano che me le ricordavo più vicine rispetto
a Cima Paradisi, anche lui ammette che la deviazione è stata piuttosto
sottostimata e non ci resta che ripartire perché al tramonto mancano
poco più di tre ore. Procediamo “a vista” seguendo più o meno il
percorso del sentiero estivo, trovando fortunatamente una traccia
battuta che velocizza parecchio il nostro incedere.
Perdiamo un po’ di quota fino a tornare al sentiero principale che sale
verso la forcella di Valmaggiore, dove arriviamo alle 14:30. Il tempo di
divorare qualcosa velocemente e ripartiamo sul versante Nord per
l’ultima parte dell’ascensione. Una volta entrati nell’ampio vallone,
sorvegliato dall’ardito Campanile di Cece, riusciamo a vedere il canale
di accesso alla cresta Nord e l’ultima parte più aerea del percorso che
ci porterà sulla Cima.
Ormai capisco che siamo in tempo per il tramonto, la traccia è battuta e
la neve ottima e sicura, c’è tempo per fotografie e per godersi la
salita in tutta calma.
Lasciamo le ciaspole sulla cresta, alla base dell’ultimo salto più ripido, e procediamo senza difficoltà seguendo le tracce che ci portano alla croce di vetta. Sono le 16:15, c’è tutto il tempo per vestirsi meglio, preparare l’attrezzatura fotografica e cominciare a scattare a ripetizione. Io in realtà mi dedico anche ad ingurgitare tutto ciò che trovo nel mio zaino, ed offro a Cristiano una delle due birre che ho portato per festeggiare questo splendido tramonto in vetta. I colori ci lasciano senza parole, il gioco di riconoscere le diverse vette in tutte le direzioni si rinnova al variare delle ombre che cambiano insieme ai colori mentre il sole tramonta.
La luna piena invece è già ben presente sopra l’orizzonte, e si staglia
verso il Sorapiss.
E’ uno spettacolo incredibile in ogni direzione: verso Sud, dietro cima
d’Asta, una marea di nubi soffici ricopre la pianura ma al di là di essa
una piramide che identifico nel Monte Cimone permette di orientarsi ed
individuare al suo fianco la zona del Corno alle Scale e del Monte
Giovo.
Gli ultimi raggi di sole arrossano tutte le pareti di dolomia delle Pale di San Martino, ma anche i ripidi versanti sud del Lagorai si accendono di un rosso scuro, esaltato dal rosa della neve presente alla loro base.
Segue lo spettacolo della magica ora blu, in cui il cielo assume colori mozzafiato e la luce si spegne lentamente.
Si accendono nel contempo le luci del fondovalle, riconosciamo chiaramente Bellamonte e la zona di Tesero/Cavalese mentre la luna sale nel cielo ed illumina sempre più le montagne, senza riuscire a mascherare il brillio di Venere, Marte e Giove.
Sono le 17:30, non c’è assolutamente vento e la temperatura è mite per il periodo, però i miei piedi cominciano a ghiacciare… propongo quindi di incamminarci verso il ritorno, senza fretta, con numerose soste per ammirare il panorama nella insolita illuminazione lunare e provare a fissare in fotografia tanta bellezza.
La prima parte del vallone rimane nell’ombra lunare, ma quando
raggiungiamo pendii direttamente illuminati possiamo spegnere le
frontali e procedere su questa neve luccicante.
Al rientro ci sembra un peccato infilarci nei boschi rinunciando alla
luna, decidiamo quindi di dirigerci nuovamente verso cima Paradisi per
rimanere in quota al chiaro di luna.
Il percorso mi sembra infinito, raggiungiamo forcella Paradisi e la cima che abbiamo davanti sembra altissima, per un attimo penso a Cima d’Asta ma poi realizzo che si tratta proprio della nostra cima… che scherzi fa la luna, e la stanchezza!
Una cinquantina di metri sotto la cima la aggiriamo e riprendiamo il sentiero per Malga Fossernica, ormai la stanchezza e la fame sono notevoli e mi preoccupano i sette chilometri di forestale ghiacciata… pur di evitarli ci buttiamo sul ripido sentiero estivo, che in realtà, a parte le foglie secche pericolosissime sul porfido umido, è privo di ghiaccio e più veloce da percorrere.
Arriviamo verso le 22:45 al Rifugio Refavaie, ovviamente ormai chiuso, e
non ci resta che salutarci e raggiungere le rispettive abitazioni.
Per i
quaranta minuti di viaggio l’unico mio pensiero è il cibo… mi si apre il
cuore quando arrivo a casa e trovo questo messaggio da parte di mia
mamma… “SE HAI FAME POLPETTE E ZUPPA IN TERRAZZA. BUONA NOTTE”.
Le mando un bacio virtuale ed accompagno il cibo con una birra grande,
mentre i muscoli si rilassano e la mente corre alla bellissima
esperienza vissuta tra le montagne.
Francesco Pompoli
Plenilunio a Cima Cece
Lagorai, 6 gennaio 2023
Note tecniche a cura dell'autore
L’escursione alla Cima di Cece con passaggio per cima Paradisi è lunga
circa 30 chilometri.
Presenta un dislivello positivo di 2.200 metri.
Il tempo totale di percorrenza è di 12 ore e 45 minuti circa.