La via Cip-Ro-Spe alla Croda Negra

di Marco Serra


Piccola premessa.
Questo "Rock Notes" è cominciato con una richiesta di un nostro lettore che diceva così: "Sono un bolognese appassionato di montagna e terribile arrampicatore, frequentatore delle vie "sarde" di Tessari, e ahimè molto più saltuariamente dolomitaio ... Vi volevo chiedere se potete aiutarmi: sto cercando la relazione della via Cip-Ro-Spe in Croda Negra. Ho la guida del Bernardi, che però ha il solo schizzo e foto ... sono un inguaribile parolaio e preferisco di gran lunga le relazioni scritte, dopo che l'unica via fatta in Dolomiti con uno schizzo ho mancato due soste e diversi chiodi... Il libro di Eugenio Cipriani in cui era contenuta credo che ormai sia introvabile ... Mi chiedevo se qualcuno di voi ne avesse traccia! Vi ringrazio qualunque sia la risposta e a buon rendere."

Per la redazione di intraigiarùn Gabriele Villa aveva risposto: "Ciao Marco, credo che resterai deluso della relazione originale di Eugenio Cipriani che ti allego, in quanto è scarna come quella di Marco Bernardi. E' tratta da "Arrampicare nel cuore delle Dolomiti". Edizioni CIP. Allego anche lo schizzo di Cipriani con le mie note a penna dopo una ripetizione del 2002. Sono passati vari anni e non ho un'idea di come possa essere la via oggi."



Questo Rock Notes è il "a buon rendere" di Marco Serra, inviatoci dopo la ripetizione della via.


Il tracciato secondo noi (la sosta gialla è presente nella relazione di Bernardi, noi l'abbiamo evitata).

Wow, ho visto ora la risposta gentilissima che mi avete fatto sul blog!
Non ricevendo mail non avevo più notato, è arrivata "tardi" perché la via l'ho fatta domenica 23 settembre, con uno dei miei soci L'ho trovata più simile a quella di Bernardi... ecco le mie impressioni che ho condiviso su un altro forum di sci (sezione estiva!), siete liberi di includerlo, se vi può essere utile, nel vostro.
Segnalo che ho cambiato un cordino della Sosta n° 6 che era visibilmente marciotto, lasciando un mio rosa fluo (ne avevo solo uno grosso e lunghetto, mentre quello era un cordino piccolo... non avevo purtroppo altro da lasciare in parete, anche se avrei voluto farlo in una sosta.
La via in questione è in una parete dolomitica poco considerata, a mio modo di vedere ingiustamente, probabilmente perché non è imponente, ma nemmeno ha avvicinamenti bazza tipo le vie-coop (quelle col bigliettino da prendere all'attacco), delle Torri del Falzarego, Col de Bos, Lagazuoi Piccolo etc...

Insomma, un'ora di avvicinamento, un'ora e mezza di discesa a piedi o cinquanta minuti se fai due calate a corda doppia, ma l'ambiente è super, sopra i prati a ovest del Passo Giau, la parete sudovest della Croda Negra è uno dei punti più solari e tranquilli delle Dolomiti cortinesi! Circondato da stelle alpine fino all'attacco e anche in un praticello a metà via, sbuchi in cima a settembre che non incontri anima viva!

La parete è solcata da diverse vie, quasi tutte di Eugenio Cipriani, famoso per tante arrampicate plaisir su roccia stupenda, sparse sulle Dolomiti, Val D'Adige e dintorni (ma anche tutte le Alpi)... nonché falesie di lunga data, tra le più belle del veronese!
Plaisir, un termine straripetuto, ma che vuol dire?
Vuol dire una salita alla portata di molti, limitando abbastanza i rischi in modo da salire da primi senza troppi patemi, qualche spit alle soste se non ci sono clessidre, qualche spit o chiodo sui passaggi difficili (> IV+), arrampicata mai faticosa ma magari un po' di tecnica! Avvicinamento, lunghezza della via e rientro da non più di II di scala di impegno globale...

Partendo da Bologna alle 5:30 non avevamo tante alternative, se non appunto le frequentatissime del Falzarego... ma arrampicare sopra una Strada Statale non ci invogliava! La Croda Negra ci attirava e non solo noi, infatti, arrivati alla Torre Esperia, pronti per cercare gli attacchi delle vie, notiamo già ben tre cordate alle 11:00 attaccate su una delle più ripetute, la Gianleo, l'alternativa era la Super Rapida quindi cerchiamo l'attacco... ma... ma l'idea che avevo in testa da diverso tempo mi attirava verso la Cip-Ro-Spe, stando alla guida del Bernardi la roccia dei primi tre tiri è stupenda, poi qualche trasferimento e infine di nuovo parete bella.
Sviluppo 250 metri, otto tiri, non ci pensiamo due volte!
Della Via Cip-Ro-Spe (Cipriani, Rosada, Speri, 1996), non trovavo relazioni scritte on-line... quindi la lascio io!

Data della ripetizione, domenica 23 settembre 2018, una magnifica giornata di settembre di nuvole passeggere, venticello leggero e costante che mi ha impedito di sentire l'ustione del sole pieno, preso lungo tutta la via.
Sembra una delle vie meno ripetute in Croda Negra, ho trovato pochissime info sul web, qualcuno nel 2014, qualcun altro nel 2007, al contrario di altre nei paraggi... e non me ne faccio una ragione!
E' lunga, è ben protetta e proteggibile quasi da R2, ambiente meraviglioso, i primi tre tiri per qualità della roccia valgono l'intera via (due tiri di roccette e prati centrali, poi si ricomincia a godere).

Relazione tecnica:

L1: dall'attacco (clessidra con fettuccia rosa), risalire la paretina deviando a destra, poi ritornando a sinistra in prossimità di uno strapiombetto fisico di IV+ (spit), proseguire dritti fino a sosta su spit e clessidra; 25 metri 1 cl, 1 spit, 1cl;

L2: dalla sosta piegare leggermente a destra e poi tornare a sinistra e prendere direttamente la colata nera verticale di roccia pazzesca: lavoratissima con clessidre ovunque. Si arriva ad una nicchia con due clessidre cordonate, si risale verso destra per poi tornare sulla verticale e sostare sotto uno strapiombo bianco, su spit artigianale e grossa clessidra in basso (c'è una clessidrina piccola sotto lo spit ma non riuscivo a farci passare gli ultimi cordoni rimasti). 27 metri, IV continuo, numerose clessidre da attrezzare, solo due in alto con cordone.

L3: dalla sosta aggirare lo strapiombo verso sinistra (fessura per friend), non c'è clessidra segnalata da Bernardi; poi risalire la fessura-diedro sulla destra (1 spit su placca a sinistra), al termine dello stesso sulla sinistra un terrazzo si sosta su spit e clessidra; 25 metri III, passaggi di IV; 1 spit.

L4-L5 trasferimenti con passaggi di II, poi prato di stelle alpine; detriti e ghiaie, stare in occhio ma noi non abbiamo scaricato niente se non con un movimento della corda è venuto giù un sassetto. 65 metri, si può spezzare sostando su un qualche sperone dopo circa 35-40 metri, ma sono tutti un po'... ballerini! Se si ha la possibilità (noi eravamo con singola da 70 metri), si sosta a ridosso della seconda parete su spit e tre clessidre.

L6: si risale una placchetta III, si devia a sinistra passando sotto lo strapiombo (clessidra da attrezzare) ed evitando ACCURATAMENTE un blocco appoggiato grande come un comodino a quattro metri dalla sosta.
Si sale una bella placca nera (III) con spit in alto, si risalgono altri 2-3 gradoni (clessidre e qualche fessura), per poi sostare su spit con cordone (ho cambiato il cordino vecchio ormai marcio, con uno rosa fluo), integrando magari con un dadino nella fessura a fianco. 45 metri, 1 spit, qualche clessidra; passaggio di IV- III.

L7: tiro chiave. Si risale una placca/canale nero, poi sempre placca (spit), per arrivare sotto uno strapiombo nero: un passo molto tecnico (2 spit vicini, credo azzerabili) e uno fisico permette di guadagnare un primo terrazzino (spit) e poi tramite fessura si arriva su cengia con sosta su clessidra. 27 metri, IV+ (secondo me un passaggio di V ci sta tutto, trovato anche su altre relazioni ... Bernardi sta un po' stretto), 4 spit.

L8: si risale leggermente a sinistra (clessidra), poi in verticale, III+ e un passaggio IV-, 2 spit, roccia delicata, si sbuca meravigliosamente in vetta. Sosta su spuntone, NON QUELLO INVITANTE che si muove con nulla, ma uno di quelli nella trincea di guerra poco sotto. 30 metri, III, passaggio di IV-, 2 spit;

Che dire? Via in ambiente stupendo, avvicinamento per prati, discesa per sentiero o calate; silenzio tutto intorno, roccia super e tutto ben protetto e quasi sempre ben proteggibile. Anche se la via rimane abbastanza atipica, si svolge quasi sempre su placca (anche gli strapiombi sono placcosi).
Al momento l'attacco è segnato da una clessidra con fettuccione rosa fluo, il nome non si vede più, ma siamo poi a 2300 metri ... io l'ho trovata abbastanza proteggibile, nel senso: dove non lo è, c'è uno spit o un po' di aria sotto i piedi ma su grado facile; abbiamo trovato davvero tante clessidre da attrezzare, ma solo 5-6 di passaggio in tutta la via già attrezzate; c'è qualche fessurina per friend/dadi medio piccoli, 1 fessura per un friend medio-grande all'inizio del terzo tiro. Bernardi sottostima i gradi in maniera pazzesca il V ci sta tutto, forse non nel primo tiro, ma sicuramente nel penultimo ... forse anche V+.


Marco Serra
La via Cip-Ro-Spe alla Croda Negra
Domenica 23 settembre 2018