Montagna.tv 24/06/2024 - Articolo di Monica Malfatti

Il Drago di Vaia è risorto (letteralmente) dalle ceneri
La nuova opera di Martalar è apparsa a Lavarone nel giorno del solstizio
E’ il drago di legno più grande del mondo

 

È il 23 agosto 2023. Il Drago di Vaia a Lavarone, in Trentino, simbolo di rinascita e speranza realizzato dallo scultore veneto Marco Martalar, viene spazzato via dalle fiamme di un incendio doloso, il cui anonimo colpevole non fu mai trovato. «Il gesto si commenta da solo e probabilmente non si saprà mai chi è stato», ha dichiarato proprio Martalar, «ciò che mi interessava però era dare una risposta anche a chi crede di poter usurpare l’arte o sconfiggerne il messaggio».

Meno di un anno dopo, infatti, dalle ceneri di quel rogo, un’opera d’arte analoga ma diversa ha preso nuovamente vita. «Possiamo dire che oggi sono terminati i lavori e Lavarone ha di nuovo il suo guardiano. Per realizzarlo ci sono voluti dieci mesi di lavoro e l’opera porta con sé la memoria di quello che è successo al suo predecessore.
Al suo interno non ci sono solo le radici della tempesta Vaia ma c’è pure una parte del vecchio drago che è andato distrutto, mentre le altre parti sono state volutamente carbonizzate, per venire poi assemblate insieme al resto del legno
». Una scultura composta da sei tonnellate di legno carbonizzato, lunga sedici metri per sette d’altezza: dimensioni che lo rendono il drago in legno più grande del mondo. L’opera presenta inoltre una struttura in acciaio realizzata da una ditta di Grigno e trasportata in loco grazie all’aiuto di un’azienda di Trento.

Per tutti questi mesi, Martalar ha lavorato in sordina all’interno del suo capannone, dando vita ad un’opera che rappresenta un monito, specie per quanto riguarda il rapporto tra esseri umani e natura.
«Il nuovo drago è anche un custode di memorie e di storie, – ha concluso Martalar – oltre che un simbolo di rinascita e resilienza, che richiama noi esseri umani alla necessità di ricordarci quanto sia fondamentale restare sempre umili davanti a madre natura, senza mai tentare di sostituirci ad essa».

L’opera è già visitabile, l‘inaugurazione ufficiale è però è prevista per il giorno 1 luglio alle ore undici.