Corriere delle Alpi 25/10/2023

Un'imponente frana di sassi scende dalla fessura tra Pelmo e Pelmetto
Isolato il Rifugio Città di Fiume
 


Una frana di imponenti proporzioni ha interessato la strada silvo pastorale (segnavia 467) che dal passo Staulanza conduce al rifugio Città di Fiume. A dare notizia della colata detritica, partita dalla fessura aperta tra Pelmo e Pelmetto, è stato il gestore del rifugio Città di Fiume (nonché presidente di Agrav) Mario Fiorentini, preoccupato dall’accaduto.

«La frana è arrivata a lambire lo spiazzo all’interno del quale solitamente trovano posto le automobili di coloro che scelgono di effettuare una passeggiata in val Fiorentina fino a raggiungere il nostro rifugio», spiega, «I fatti venerdì scorso, causa le abbondanti piogge. Nessuno però si aspettava che venisse così tanto giù, fino ad invadere la strada silvo pastorale già nel tratto di partenza».

Stando a quanto accaduto solo la chiusura del rifugio, il fatto che l’evento sia avvenuto di notte e che il periodo sia tutt’altro che turistico ha evitato guai peggiori. Le conseguenze però sono state lo stesso disastrose.

«Il rifugio in questi giorni è interessato da lavori di manutenzione straordinaria, ci sono mezzi e uomini tutti i giorni. Adesso però la situazione si complica perché la strada silvo pastorale utilizzata sia dai mezzi e sia dal personale della ditta incaricata dei lavori è ostruita dalla frana», ha aggiunto Fiorentini, «di fatto chi è al rifugio al lavoro è ostaggio della frana. I lavoratori si stanno muovendo a piedi per quanto possono, peraltro a stretto contatto con la colata detritica, ma non credo riusciremo ad andare avanti a lungo così».

Nel frattempo il Comune di Borca, proprietario della strada, ha emesso un’ordinanza di chiusura alla luce dell’accaduto e questo complica ulteriormente le cose. Anche perché le proporzioni della frana non lasciano immaginare un intervento di ripristino in tempi brevi.

«Avevamo un evento già programmato per il weekend, ora cercheremo di capire cosa fare, ma temo che ci troveremo costretti a rivedere i piani.», ha sottolineato Mario Fiorentini, «La sensazione è che, visto il fronte della frana venuto giù, sarà difficile se non impossibile rimuovere tutto quel materiale. Piuttosto sarebbe più semplice creare un passaggio utile a scavalcare l’ostacolo».

Corsi e ricorsi storici dicono che già nel 1994 lo stesso punto da cui è venuta giù la frana dal Pelmo l’altra notte era stato interessato da un evento di vaste proporzioni.

«Questa volta però le cose sono andate anche peggio», ha concluso Fiorentini, «perché il fronte della frana è arrivato praticamente ad un tiro di schioppo da dove, in estate, si muovono ad ogni ora del giorno e della notte uomini ed auto. In momenti diversi ci saremmo ritrovati nella stessa situazione di quanto avvenuto quest’estate al passo Gardena, con le auto sotto i massi».