Montagna.tv 01/08/2012
- Articolo di Valentina
D'Angella
Bernasconi e Barmasse sulla Solu Tower, arrivederci Ogre
SKARDU, Pakistan — Niente da fare.
Daniele Bernasconi ed Hervé Barmasse stanno facendo i bagagli e sono
pronti a smontare il campo base e porre fine alla spedizione all’Ogre. I
due alpinisti italiani tra il 28 e il 29 luglio hanno sfruttato la
finestra di bel tempo per salire la Solu Tower e arrivare sotto la
parete nord dell’Ogre, trovandola completamente coperta di neve.
In previsione di altri giorni di forte bufera, hanno deciso di
anticipare la partenza e sfuggire così al maltempo.
Daniele Bernasconi, 41 anni, presidente dei Ragni di Lecco, è sceso
questa mattina a chiamare i portatori: domani infatti, lui ed Hervé
Barmasse, 35 anni, guida alpina valdostana, vorrebbero lasciare il campo
base per far rientro ad Askole in tre o quattro giorni.
“Abbiamo fatto i bagagli. – ha detto Bernasconi - Dopo una breve
finestra di bel tempo ora i meteorologi annunciano giorni di forte
bufera, pertanto stiamo anticipando la discesa per evitare di rimanere
bloccati.
Se c’è brutto tempo, infatti, sul ghiacciaio i portatori non arrivano,
quindi noi dovremmo cercare di muoverci dal campo base prima che
sopraggiunga il peggioramento”.
La finestra di bel tempo c’è stata alla fine della settimana scorsa, ed
è stata per gli alpinisti l’unica occasione di avvicinarsi alla montagna
e vedere la parete finalmente da vicino.
“Il 29 siamo andati sotto la parete nord dell’Ogre ad osservarla, – ha
continuato infatti Bernasconi - in quanto dal campo base non è possibile
vederla, oltre al fatto che la vetta è quasi sempre avvolta dalle
nuvole. Attualmente la parete è tutta bianca, coperta dalla neve scesa
quasi per venti giorni di fila. In questi giorni abbiamo compiuto
un’altra salita di 1200 metri, su una delle Solu Tower, che sono delle
torri di granito che sorgono in questa zona, delle belle montagne.
Questo è un posto spaziale, forse unico al mondo, sembra di essere in
Alaska. Il meteo però è complesso, non abbiamo avuto nemmeno una
possibilità di mettere le mani su quella parete”.
Montagna.tv 27/07/2012
- Articolo di Sara Sottocornola
Per Bernasconi e Barmasse tre cime inviolate. Ma l’Ogre non si concede
ISLAMABAD, Pakistan — Due settimane di neve e bufera. Da quando Daniele
Bernasconi, 41 anni, presidente dei Ragni di Lecco, ed Hervè Barmasse,
35 anni, guida alpina valdostana, hanno deciso di essere pronti a
tentare l’inviolata parete Nord dell’Ogre (7.285 m), il maltempo non ha
dato tregua. I due alpinisti, a cui restano pochi giorni per il
tentativo, hanno comunque salito tre cime inviolate della zona.
Secondo quanto riferito, Bernasconi e Barmasse si trovano ancora al
campo base sul ghiacciaio ai piedi della Nord dell’Ogre. Nei dieci
giorni passati dall’ultimo aggiornamento dalla spedizione, i due
alpinisti avrebbero salito una cima inviolata con gli sci. In totale,
sono tre le cime inviolate della zona scalate da Bernasconi e Barmasse.
“Questo maltempo insistente è incredibile. – racconta Barmasse - La
parete Nord dell’Ogre si è fatta vedere solo una volta, poco dopo il
nostro arrivo qui. Adesso la montagna è pericolosa con tutta questa neve
sarà difficile riuscire a farla entro il 3 agosto, giorno in cui dovremo
lasciare il base”.
“Nevica ormai da due settimane – aggiunge Bernasconi – negli ultimi
quattro giorni la bufera è stata anche piuttosto violenta. Il cielo non
si apre nemmeno, resta nuvolo. L’unico giorno decente abbiamo fatto la
cimetta inviolata, ma non ci sono le condizioni per tentare una salita
in stile alpino che richiederebbe tanti giorni in parete”.
“A tratti sembra la Patagonia. – ha detto ancora Bernasconi - E’ brutto
non vedere nemmeno la parete, come al Cerro Torre. Qui poi c’è la quota.
Il campo base è sulla neve, non c’è il prato. Siamo circondati dal
nulla, è come essere in mezzo al mare. Stiamo in tenda, abbiamo letto
decine di libri, ascoltiamo musica, guardiamo qualche film sul computer
alla sera. Con la speranza che il meteo migliori. Vedremo come vanno gli
ultimi giorni di spedizione”.
Le notizie sulla spedizione di Bernasconi e Barmasse, che sono partiti a
fine giugno dall’Italia, provengono da fonti pakistane che sono in
contatto diretto con gli alpinisti.