CURIOSITA'. 29/08/2023 - Perchè c'è chi imbratta arbitrariamente la montagna con la vernice?

Biasimiamo con forza quelli che si prendono la libertà di imbrattare la montagna con la vernice per fornire indicazioni senza rispettare alcuna regola, senza avere alcuna autorizzazione e senza nessuna buona educazione e nemmeno rispetto dei luoghi.     
Non è una novità purtroppo e ogni tanto riemergono questi episodi di "verniciatura" e di conseguenti proteste logiche e legittime.
Ci asteniamo dal commentare oltre e riportiamo un intervento di chi invece ha voluto segnalare e commentare l'ennesimo episodio di "maleducazione verniciatoria" nei confronti di una zona che ci è cara e di una via di arrampicata di cui abbiamo anche già scritto sul nostro sito.
L'arrampicata è la "Via della Vipera" sulla Punta Dallago nella zona del monte Averau. Il commento è tratto dalla pagina Facebook dell'amico Luca Calvi che, con stile colorito, ma parole ferme dice la sua in merito. Abbiamo condiviso anche un commento, contenti che ci sia stato qualcuno ad avere dichiarato che andrà a cancellare la scritta abusiva.                                                                (
La Redazione di intraigiarùn)

 
Premetto che non amo le posizioni talebane, indipendentemente dal loro segno. L'unica riflessione che mi sento di proporre è questa: considerata l'enorme massa di sprovveduti inesperti pronta ad andare a cacciarsi nei guai sui sentieri segnati ed affollati, ha davvero senso inserire ulteriori indicazioni che oltretutto servono a chi va ad affrontare una via alpinistica (per quanto di grado basso) e non un sentiero con i bolli bianco e rossi?
A me sembra tanto un invito a "seguire il segnavia verde" per i sopra citati sprovveduti, che poi ovviamente se la prenderanno col sindaco, il CAI ed il Presidente della Repubblica per non aver piazzato migliori indicazioni. Detto questo ...
Un tempo chi si avvicinava alla parete da salire, con corda, imbraghi e salcazzi vari, capiva di essere sulla retta via da pochissimi segni di passaggio, uno o due ometti (non i settecento che troviamo adesso ovunque) e forse un cordone o un chiodo alla base...
Dover segnare l'attacco di QUELLA via significa davvero rifiutare il concetto di "evidenza dello sviluppo di un itinerario su roccia".
Avrei capito una targhetta alla base, magari per ricordare che si arriva sulla Punta Dallago e magari ricordare il Franz...
Temo però che quella scritta più che rendersi utile genererà caos.
E' ridondante, inutile, superflua..
Ben vengano le indicazioni sui massi per i sentieri, i bivi... Indicazioni utili, nessuno lo mette in dubbio.
Qui però non si tratta di essere talebani della "pulizia" delle montagne per pochi. In QUESTO caso la scritta è brutta, superflua, inutile.
Non credo possa essere comunque motivo per scontri a base di insulti tra amanti della montagna...
Va rimossa, magari, come ha detto qualcuno, in favore di una palina indicante l'itinerario (con l'aggiunta "via alpinistica IV-").
Detto questo, io sarei per una spedizione pulitiva più che punitiva, lasciando quest'ultima al momento in cui qualcuno deciderà di far svanire, a calci, la stragrande maggioranza degli ometti eretti ad minchiam ...
Sì alla sicurezza ed alla chiarezza, ma sì soprattutto ad una montagna che educhi chi vuol praticare le sue discipline.
Il concetto di lasciare un luogo così come uno avrebbe voluto trovarlo dovrebbe essere alla base.
E' questo ciò che permette di perpetuare la gioia assolutamente soggettiva, unica ed irripetibile di ciascun frequentatore della montagna quando va a scoprire e conoscere un itinerario - di qualsiasi tipo - fino ad allora mai da lui esplorato.
La montagna è grande anche perché perpetua e fa rinascere la singola esperienza soggettiva.
Imporre una propria firma, un proprio segno significa ledere il diritto di chi verrà dopo a godere di altrettanta bellezza ed esperienza. Absit iniuria verbis, buona montagna a tutti.                                                                  (dalla pagina Facebook di Luca Calvi)
    
 



Commento di Valerio Scarpa - DoloMitici!

PREMESSA: ANDRÒ A CANCELLARLO!
Domanda: com'è possibile che uno si senta in diritto/dovere di fare una simile ... schifezza?
Mi spiego: la Via della Vipera, aperta nel' 69 da Dallago e Peretti è una via davvero carina e davvero semplice, in un contesto davvero tranquillo. Non bastasse, la sua frequentazione è facilitata dalla relazione di Bernardi, davvero esaustiva e puntuale.
Mi chiedo quindi: davvero ti senti orgoglioso di tale "opera d'arte"?
Ah, caro igno...to, cancellerò anche la f(r)eccia successiva!