NOTIZIE. 17/05/2023 - Tavola rotonda svolta a Bergamo: Al CAI si fa ancora alpinismo?
Bergamo 17 maggio 2023
Tavola rotonda: AL CAI SI FA ANCORA ALPINISMO?
Promotori: redazione di Salire, presenzia Adriano Nosari
Moderatore: Paolo Cavallanti
Tra i molti invitati cito Laura Colombo, vicepresidente generale del
CAI, che apre con i saluti del PG Antonio Montani.
La serata organizzata in presenza è stata condivisa sul canale YOUTUBE,
con l’intendo di allargare il più possibile la platea e stimolare gli
interventi. Un plauso è stato riconosciuto all’attuale Presidenza, dai
convenuti alla bella e avvincente iniziativa di “EAGLE TEAM”, che ha
messo il focus sui giovani alpinisti che si esprimono ad alti livelli.
Un primo intervento da parte di Franco Capitanio, consigliere centrale e
referente presso la CNSASA, ha illustrato i dati raccolti da un
sondaggio in merito alla pratica e alla modalità di svolgimento
dell’alpinismo nelle sezioni, nella relazione è stato puntualizzato che
vengono soddisfatte solo circa il 50% delle richieste di partecipazione
ai corsi. Domanda: servono più istruttori?
Successiva osservazione da parte dei convenuti in merito ai rapporti tra
le Scuole e le Sezioni di appartenenza. A fronte di collaudate e ben
rodate realtà, in molti hanno sottolineato come il corpo istruttori viva
in modo parallelo la vita di sezione. Tra le proposte quella di
coinvolgere gli istruttori nei consigli sezionali.
Altra questione che torna insistente, quella delle responsabilità legate
ad una attività “rischiosa”, quale appunto la frequentazione della
montagna in tutte le sue forme. Questo punto si collega con aspetti
assicurativi e al fatto che tendiamo sempre più verso una società
sicuritaria, che deve eliminare pericoli e rischi e mettere tutto in
sicurezza. A gran voce in molti hanno detto che così non si va più da
nessuna parte, ci vuole auto responsabilità e accettazione del rischio.
Si parlato molto di cultura in tutte le possibili direzioni, da quella
più tecnica a quella storica ai rapporti tra persone, alla funzione
pedagogica, con i più giovani. In questa ottica si sottolinea il ruolo
delle sezioni come punto di aggregazione, il luogo dove mettere a dimora
un seme, quello della PASSIONE. Sapere creare un gruppo e motivarlo,
cogliere le opportunità, ma soprattutto non essere dei soli fruitori di
servizi, ma mettersi in gioco e creare le attività, che stiano al passo
con il mondo “esterno”; qualcuno afferma che siamo chiusi, in molti casi
il sodalizio non è sufficientemente reattivo, si sono perse opportunità,
ora è giunto il tempo di recuperare.
Viene anche accolta l’osservazione da parte degli istruttori della
difficoltà di conciliare : Scuola, Sezione e attività personale; il
tempo spesso è poco e il lavoro e la famiglia richiedono giustamente i
loro spazi e tempi.
Infine, l’aspetto motivazionale dei partecipanti ai corsi ha sollevato
alcune riflessioni. Molte persone si avvicinano alla montagna a
prescindere, non sapendo nulla e non preoccupandosi di nulla, ovvero
tendono a svolgere un’attività quasi in modo distaccato tanto per fare
qualcosa.
Temi e spunti ne sono usciti moltissimi, la cosa importante è che tutto
ciò non rimanga solo sulla carta, come atti di una bella serata, ma si
trasformino in attività reali, in tempi ragionevolmente brevi; è parso
di capire che ai vari livelli ci sia voglia di AZIONE!!!