Chi come me arrampica da anni con piccozze e ramponi non può non
conoscere la guida di Francesco Cappellari: "Ghiaccio Verticale".Come ogni guida può essere criticata e sicuramente contiene qualche piccolo errore, ma è fuori dubbio che questo importante supporto cartaceo sia stato negli ultimi dieci anni della mia attività fonte di informazioni per le salite del fine settimana.
Chi è Francesco? Non sono certo io che lo devo presentare!
Vorrei solo narrare brevissimamente il nostro incontro e come, fin da subito, ci siamo resi conto reciprocamente della nostra comune malattia per il ghiaccio da me detta "piccozzite".
Un giorno qui in malga passa un cliente che dice di essere un socio del CAI di Padova: immediatamente, ma senza nemmeno tanta convinzione, gli chiesi se conosceva Francesco. Lui immediatamente mi disse di si: era Mastellaro, direttore della scuola patavina.
Mi diede telefono e indirizzo e-mail e subito scrissi un invito al quale rispose addirittura il giorno dopo.
Era fine inverno e la strada di accesso alla malga era ancora ghiacciata. Francesco arrivò di sera e dovetti scendere perché il suo "scudiello" (altra cosa in comune. chi mi conosce sa perchè!) non riusciva a salire.
Il caso volle (non era un caso!!!) che in malga da me ci fossero i miei amici del soccorso alpino: Doro e famiglia con Christian.
Mi colpì subito il fatto che nonostante la tarda ora ci intrattenemmo a parlare delle nostre cascate e Francesco prendeva nota a mano di tutto quello che si diceva.
Dopo qualche giorno gli feci un dischetto con le foto e lo spedii a casa sua a Padova.
Passarono alcuni mesi e a fine estate tornò a trovarmi per farmi leggere le bozze: l'attento Christian e l'esperta guida alpina Franco Melchiori, da me invitati, fecero le dovute correzioni e ormai tutto era pronto.
Tre giorni fa, a sorpresa, mi vidi arrivare qui in Sorgazza di nuovo Francesco: le guide erano pronte e fui felice di essere fra i primi a vederle.
Con grande gioia ho potuto ammirare le "mie cascate " su quella guida che tante volte mi aveva accompagnato nelle mie salite.
Mi fa piacere riportare alcuni passi della parte iniziale dove si fanno i dovuti ringraziamenti:
"Non potrò mai dimenticare l'ospitalità di Maurizio Caleffi e sua moglie Carla alla Malga Sorgazza in Val Malene. La voglia di presentare al meglio le perle ghiacciate della valle mi ha permesso di conoscere il grande Maurizio ma anche il generoso Christian Marchetto"
Per questo e anche per tutto quello sfogliare alla ricerca di una nuova cascata da salire degli ultimi anni, permettetemi di ringraziare la sua grande disponibilità!
Ma torniamo alla guida in sè: la mia passione è tale che rende ovvio il giudizio personale.
Credo che la strada che Francesco ha deciso di seguire da quel lontano 1994, quando con Alberigo Mangano fece uscire la prima edizione, era sicuramente rischiosa e passibile di critiche, che a volte sono giustificate ma molto più spesso no!
Noi cascatisti siamo abituati sia ai pericoli del ghiaccio che alle critiche di chi non capisce la nostra passione!
Nel 1999 uscì la seconda edizione più piccola nelle dimensioni ma più grande nel contenuto: dalle ultime montagne della Lombardia a quelle del Friuli.
Ora i volumi sono addirittura due: una prima parte più occidentale e una orientale dove addirittura si sconfina nella vicina Slovenia.
Credo sia stato un lavoro di raccolta molto impegnativo, soprattutto in considerazione del fatto che si parla di cascate di ghiaccio che come si sa sono infinitamente mutevoli.
Invito i malati di "piccozzite" a visionare l'opera con il vero occhio dell'appassionato e chiudendone uno se si trova qualche piccola imprecisione.
MaurICE