Il mio regalo di compleanno

di Lidia Fabbri


Ho sempre amato i fiori, forse me lo ha trasmesso la mamma.
Era una donna umile, legata al mondo contadino, però aveva un pezzetto di terreno dove coltiva i suoi fiori.
Sul tavolo in cucina c’era sempre un vaso di fiori recisi e profumati del nostro giardino, per tutta l’estate.
Quando il papà voleva farle un regale arrivavano dei sacchetti di semi da posti lontani, una volta delle piante di rose dall’Olanda.
Crescendo anch’io, pur se in modo più contenuto, amo adornare il mio terrazzo con dei vasi di fiori, anche se richiede cura, costanza, tempo, pazienza ed ammetto che a volte il mio pollice verde ha fatto cilecca.

Quando ho cominciato ad andare in montagna ho scoperto le fioriture spontanee sui prati dai mille intensi colori, dalle numerose forme e non so dire quante foto ho fatto … ed ogni anno le rifaccio come fosse la prima volta.
Mia figlia mi dice: ma sono sempre gli stessi!
Lo so, rispondo, ma dentro di me trovo la meraviglia.
Ho una collezione di foto: bucaneve, crocus, anemoni, primule, soldanelle, genziane, aquilegie, gigli, raponzoli ecc. Poi ho scoperto le orchidee spontanee e si è aperto un mondo.
Mi dimentico il loro nome, ma le so riconoscere e quando le vedo mi emoziono.
Sono grandi o piccolissime dai colori più variegati.
Da quando ho imparato a conoscere la Nigritella ogni volta mi inginocchio e l’annuso: secondo voi profuma di cioccolato o di vaniglia?

Un amico mi parlò della “Scarpetta di Venere” (Cypripedium calceolus o Cypripedium pubescens) e, come tutte le cose rare e particolari, mi ha colpito.
In foto ho visto questo fiore spontaneo, splendente, elegante, affascinante e purtroppo, poiché raro, molti escursionisti lo raccolgono non rendendosi conto che solo in determinati habitat può vivere, come tutte le altre piante. In prossimità del mio compleanno un amico mi portò in un posto segreto dove lui sapeva che c’erano degli esemplari di questa orchidea.
Riparata un po' dal sole, in prossimità di alcune conifere e da faggi, la scarpetta di venere era lì che mi aspettava.
E così cominciò una tradizione: ogni compleanno ritorno nel luogo segreto per vederle.

Quest’anno purtroppo non avevo possibilità di andare nel posto segreto perchè durante il fine settimana dovevo fare una ricognizione per una futura escursione sociale.
Così andai al rifugio Galassi e poi al rifugio San Marco per la notte e domenica ho raggiunto il bivacco Slataper.
Dal parcheggio Brosolas, appena sopra San Vito di Cadore, al bivacco ci sono circa 1.500 m di dislivello.
Arrivata alla forestale che conduce al rifugio Scoter, sotto un pino silvestre, la vedo … non credo ai miei occhi!
Mi arrampico tra i sassi e sfasciume per arrivarle vicino e come posso fotografo la mia orchidea, anche se luce e posizione sono sbagliate. Ma non importa è una pianta bellissima e rigogliosa!
Sono ritornata alla strada e mi sono fermata in contemplazione.
Poco dopo arrivano alcuni escursionisti e con entusiasmo la indico, protetta da un luogo sicuro e inaccessibile.
E con la gioia nel cuore l’ho salutata ripromettendomi, al futuro passaggio, di controllare se ancora ci sarà!
Che regalo!
 

Lidia Fabbri
Il mio regalo di compleanno
Rovigo, giugno 2023