La passione che allunga la vita
di Gabriele Villa
Nel gennaio del 1927 nasceva la sezione di Ferrara del Club Alpino
Italiano e nel dicembre dello stesso anno nasceva Alessandro Gorini,
figlio di Natale, i due fatti non sono connessi tra loro, anche se le
rispettive storie si intrecceranno strettamente negli anni successivi.
Infatti, il signor Natale, che era appassionato di montagna voleva che
il figlio facesse l'esperienza di salire il Nuvolau era l'agosto del
1934 e il piccolo Sandro, che allora aveva solo sette anni, se lo ricorda
ancora oggi.
"Era il 14 agosto - ha raccontato di recente - e mio padre riuscì a prendere
un taxi per andare in zona; si mise a nevicare ma io non potevo
rinunciare e mio padre ci teneva che facessi quella esperienza per cui
salimmo e lui filmò
quella mia prima ascensione con una cinepresa". Ne sono passati di
anni da quel'esperienza, ma nella voce del novantacinquenne Sandro
ancora si percepisce l'intensa emozione che aveva provato.
Nel luglio dell'anno 1975, quando mi iscrissi al CAI di Ferrara,
Alessandro Gorini, "l'avvocato", ne era il vice presidente e si
incaricava dello svolgimento delle attività di arrampicata della sezione
per cui già a settembre venimmo a contatto durante un paio di uscite di
arrampicata che furono organizzate presso le "Numerate" di Rocca
Pendice. Io a luglio avevo iniziato a frequentare assiduamente la sede sociale,
ma non conoscevo nessuno, per cui andavo nella biblioteca e ne traevo un
libro dopo l'altro e leggevo senza sosta: non mi pareva vero di poter avere a
mia disposizione tutti quei libri.
Una sera entrò un ragazzo, venne
verso di me e mi allungò la mano: "Mi chiamo Paolo e sono il figlio
di Sandro Gorini. Mio padre mi ha raccontato di te che sei sempre qui a
leggere libri di alpinismo".
Lui arrampicava con il padre e stava iniziando a fare le prime
esperienze da capo cordata.
Per me fu il primo amico di CAI e successivamente compagno in alcune
belle scalate, tra le quali mi piace ricordare la via Fehrmann al
Campanile Basso con la cordata Paolo e Sandro Gorini davanti e a seguire
quella mia assieme a Stefano Battaglia.
Era il settembre del 1980.
Ora
sto solo cercando di "scattare" alcuni flash su episodi o periodi che,
negli anni, mi
hanno legato a Sandro in un rapporto molto stretto, e anche
non facilmente catalogabile.
Nella primavera del 1976 mi ero iscritto al Corso di Roccia e
nelle uscite alle Piccole Dolomiti ebbi l'occasione di fare conoscenza
con Gino Soldà che era una specie di "direttore tecnico" e, con l'aiuto
di vari collaboratori, conduceva i "ferraresi" alle Due Sorelle, alla
Guglia GEI, alla via Verona al monte Baffelan.
Per me era tutto nuovo, entravo in un mondo poco conosciuto,
forse nemmeno
sognato, mi trovavo ad arrampicare in cordata dietro ad un mito come Gino Soldà e di
quel "regno", per me tra il reale e il fantastico, Sandro Gorini mi appariva il
Vicerè.
Durante l'inverno precedente, superate le iniziali paure, avevo iniziato a
percorrere le prime vie da capocordata sulla parete est di Rocca
Pendice, mi parve che Sandro mi avesse preso in simpatia vedendo la
grande passione che mi animava, ricordo che mi aveva dato l'incarico di
comprare una corda di arrampicata per la sezione e mi aveva incoraggiato
a scrivere sul bollettino sezionale "in montagna" le impressioni sulle
nostre esercitazioni di arrampicata. Mi si apriva davvero un mondo e
ricordare quegli inizi ancora mi emoziona, ma non intendo scrivere una
biografia, anche perchè è passata una vita e ci
vorrebbero pagine su pagine.
Sintetizzando posso scrivere che Alessandro Gorini, che amava essere
chiamato Sandro e voleva che tutti gli dessero del tu perchè così si
usava tra alpinisti e uomini di montagna, divenne Presidente nel 1984
per rimanere in carica (riconfermato ogni tre anni, non essendovi allora
limiti di mandato) fino al 2001. Ben diciotto anni nei quali, per ben
quindici dei quali io fui il suo Vicepresidente. Furono anni intensi per la
sezione del CAI di Ferrara perchè si formò una "squadra" di
Consiglieri affiatata,
variegata e molto impegnata e ne fa testimonianza il numero dei Soci che
dai 1.359 del 1984 arrivò ai 1.996 del 2001. L'ambizione non confessata
di Sandro era stata quella di arrivare a portare la sezione ai 2.000
soci, praticamente raggiunta, anche se solo non formalmente nei numeri per
un'inezia.
Dovette rinunciare alla carica di Presidente, per sopraggiunti problemi
familiari pur continuando a frequentare la
sezione e anche a proporre e organizzare gite sezionali. La sua presenza ha
continuato ad essere
regolare sia nelle occasioni conviviali che nelle Assemblee dei soci alle quali
ha sempre partecipato attivamente e nella memoria dei presenti a una di
queste, in vista della celebrazione del novantesimo di fondazione, è
rimasta indelebile una sua dichiarazione con la quale ricordava
orgogliosamente ai presenti che "io e il CAI Ferrara siamo coetanei".
Allo stesso tempo Sandro ha continuato a frequentare regolarmente
l'amata Val di Zoldo, sia come escursionista che come sciatore in forza
del suo passato da ottimo scialpinista che vanta un curriculum di alto
livello praticato per anni con l'indimenticato Toni Gobbi, con Renato Petigax e
in tempi più recenti con Gianpaolo Depaoli.
Frequentando spesso a mia volta la Val di Zoldo mi è capitato di
incontrarlo in escursione, assieme alla figlia Lia, ed è sempre stato un
piacere constatare il suo allegro entusiasmo nel ripercorrere le montagne di una
vita.
Quattro anni fa, durante un soggiorno a La Ritonda in Val Canali
(albergo gestito dalla famiglia Depaoli) Gianpaolo mi aveva chiesto "ma
c'è ancora l'avvocato Gorini al CAI di Ferrara?".
Gli avevo risposto "Certo ed è ancora in gamba." -
sicuro che si riferisse a quell'esperienza di scialpinismo che aveva
fatto accompagnando il gruppetto ferrarese della quale Sandro mi aveva
raccontato.
Infatti, lui se ne ricordava molto bene, soprattutto ricordava la
figura "dell'avvocato".
Pensai a quanto sarebbe stato emozionante farli rincontrare
dopo svariati anni e ne
accennai a Gianpaolo che ne fu contento, poi, alla prima occasione, ne
accennai a Sandro trovando altrettanta disponibilità.
Successivamente è arrivato il 2020 e ci si è messo di mezzo il Covid con
i lockdown, le limitazioni, i divieti che ne sono conseguiti e pareva
non dovesse più finire, ma alla fine, ovvero tre anni più tardi, si sono
ripresentate le condizioni favorevoli per fare incontrare i due "ragazzi" che non si
vedevano da anni: Gianpaolo Depaoli, Guida alpina Emerita, classe 1940 e
Sandro Gorini, Past President del CAI sezione di Ferrara, classe 1927.
Era una bella giornata di fine novembre del 2022 quando siamo
andati ed è stata un'emozione davvero forte, tenuto conto del
fatto che i 95 anni che Sandro avrebbe compiuto un mese dopo erano già di per sé
(dal mio punto di vista) un
evento "eccezionale". Il momento dell'incontro è stato
toccante,
Gianpaolo Depaoli e Sandro Gorini si rivedevano dopo
parecchi anni da quella settimana di scialpinismo che presumo abbia
creato tra loro un legame forte, uno di quelli che forse solo la
montagna sa dare. Parlarono per quasi cinque minuti sulla porta di
entrata dell'albergo e avevo potuto notare che si erano tenuti per mano per
tutto quel tempo, in grande cordialità, come se il tempo non fosse
passato. Poi ci siamo seduti al tavolo e sono seguiti i racconti di mille ricordi di
montagna, di alpinisti del tempo passato, di episodi e avventure alpine,
di aneddoti sia tragici che divertenti.
La condivisione è poi proseguita a tavola fino al pomeriggio, mentre fuori uno stupendo sole
autunnale dava tepore ad una giornata davvero "emozionante".
E così arriviamo ai giorni nostri, a non più di un mese fa, ultimi
giorni della stagione sciistica.
Una mattina ricevo un messaggio WhatsApp da Paolo Gorini con un video e
due foto.
"Ecco l'Uomo! Un vero iron-man, che te ne pare? Tutto ok, il ragazzo."
Incredibile Sandro, che scende con gli sci disegnando alcune curve in
bello stile su una
pista a Palafavera.
95 anni e non sentirli?
Non sentirli forse no, ma sapendoli gestire con la forza della passione.
La passione che allunga la vita.
Gabriele Villa
La passione che allunga la vita
Ferrara, 13 aprile 2023