Il pianoforte e la neve

di Jacopo Bertella

Due delle mie passioni sono rappresentate, oltre alla fotografia e alla scrittura, dalla musica e nello sport dallo sci.
Tre anni fa, dopo avere partecipato, alla fine di gennaio in ufficio stampa, alle gare di Coppa del Mondo di sci a Cortina d'Ampezzo, esperienza veramente piacevole ed entusiasmante, in attesa di preparare un paio di esami parecchio tosti per l'Università, decido di passare qualche giorno di vacanza nella splendida Chamonix, cittadina di montagna che io ben conosco fin da piccolo.
Un riferimento di piacevole permanenza, un delizioso hotel leggermente discosto dal centro, ma di raffinata e rara accoglienza.
Un Eden, proprio come da nome.
Arrivo in tarda serata, sotto una nevicata che, da una valutazione montana rappresentava il massimo della piacevolezza, lasciava anche qualche timore per la percorribilità della strada che, varcato il tunnel del Mont Blanc, si fa decisamente pendente e con molte curve ardite.
Affamato, scarico i miei bagagli nella hall e dopo aver scambiato qualche affettuoso convenevole con gli amici hoteliers, mi reco in camera e mi dispongo a cambiarmi per accedere alla sala della cena.
Mi pare di intendere, ad un certo momento ma distrattamente, delle note e a tratti una melodia a volte flebile, a volte più marcata.
Il piacere ed il desiderato silenzio.
Non presto grande attenzione e, dopo poco, rinfrancato incomincio a scendere le scale.
Bene, se poco prima mi pareva, ... ora la certezza che una piacevolissima melodia avvolga l'intero hotel. Chiunque stia suonando, ha una grande capacità musicale ed un particolare tocco che mi esalta ed avvince. Inoltre trasporta i miei sentimenti in una delicata e salutare riflessione.
Una sala non molto ampia, una stupenda vetrata sul giardino con delle pregevoli luci soffuse, un pianoforte che da solo pareva rilasciare suoni e armonie.
Una piccola figura che ondeggiava di qua a là sinuosamente accompagnando col movimento ondeggiante del profilo i suoni e le note che sprigionava dal pianoforte condotto con un tocco di raffinata e pregevole maestria.
Immobile, sono colto da tanta piacevolezza.
Doverosamente mi accosto al pianoforte, un penetrante sguardo mi coglie da sotto lunghi capelli castani, un sorriso disinvolto e accattivante mi pervade, tratti non europei mi incuriosiscono e affascinano.
Asiatica, dolce, elegante, gentile!
Se sentivo stanchezza, del viaggio, in un momento tutto cambia, ... energia, volontà, convinzione, curiosità, si, molta curiosità. Appena terminato questo dolce concerto, facciamo amicizia e stiamo a conversare per molto tempo, un cameriere ci informa ad un certo punto che era tardi, e se volevamo cenare ...
Pensavo immediatamente di cenare con lei, ma giovane, era con i genitori che avevano atteso di buon grado, in disparte, la fine della nostra conversazione.
Saluto, e mi siedo al tavolo da solo pensoso, silenzioso, ma esaltato da questa conoscenza.
Anais, così si chiamava questa sensibile concertista cinese / belga che in me aveva destato grande interesse, era ormai alla fine del suo percorso studi al Reale Conservatorio di Bruxelles, una speranza internazionale che partecipava a concerti in molti Paesi e pure a concorsi musicali internazionali.
L'esaltazione contribuì non poco a far passare quei giorni di vacanza quasi come in un ovattato piano sentimentale, andammo pure a sciare assieme, forse solo per poterci frequentare più lungamente possibile.
Le nostre serate non finivano mai, le nostre conversazioni limitate, fatte solo di sguardi e sottili intese non rivelate, ci portavano lontano...
A tratti valutavo se fosse più indicata la lingua inglese o quella francese, nei pochi scambi verbali, i silenzi, alludevano più che il nostro impegno linguistico, a volte si satura l'ambiente con i discorsi, e si perdono sensazioni e affiati.
Questo un ricordo del momento di una particolare indimenticabile esperienza nata per caso, complice l'ambientazione silenziosa delle rocce e delle valli, dei cieli tersi e dei temporali della sera, in una corretta visione di una intesa nata dalle note musicali in un silenzio accomodante e complice.

Jacopo Bertella
Il pianoforte e la neve
La Spezia, settembre 2020