Groden Tal Alptraum
Cronache dai poveri monti
di Angelo Bolognesi
PREMESSA
Notte tempo, la redazione, aveva pensato di infiltrare un agente segreto
all'interno di una gita CAI.
Protetto dall'anonimato più assoluto ho cercato di svolgere il
rivoltante compito con grande spirito di sacrificio, gettando il cuore
oltre l'ostacolo e andando a recuperarlo il prima possibile.
Questo il resoconto.
Ci risiamo; dalla Bassa Padana alle Odle.
Un sentore deamicisiano che fa quasi venire il groppo alla gola.
Una malinconia assoluta.
Un po' quello che si prova nel rivedere Sheridan o "Il mulino sul Po"
nelle estenuanti repliche estive della RAI.
L'ultima gita CAI ricorda certi film di serie B della nostra infanzia,
tipo "Maciste contro Napoleone" o "Ursus contro i Marziani". Come in
quelle gloriose pellicole, ad appassionare il pubblico è il carattere
del tutto incongruo della contesa.
Questa è la Chanson de Geste di un gregge di diseredati manovrabili con
molte bastonate e pochissime carote.
Dopo una notte insonne trascorsa fissando la sveglia, con il
giustificato presentimento di non sentirla al momento opportuno, mi sono
recato sul luogo del ritrovo. Un angosciante dejà-vù che mi faceva
pensare all'auto appena parcheggiata e alla vecchia magione, con
struggente nostalgia.
Ma, il dovere prima di tutto, lo spirito di servizio e il fatto che il
pullman era già in movimento, mi hanno impedito di mettere in atto
l'entusiasmante piano di fuga.
Partiti con al volante Vettel in stato confusionale, siamo
arrivati,diversi conati più tardi, nel villaggio di Selwald, dove
l'unico comunista scomparve misteriosamente nel dopoguerra durante la
festa delle Affettatrici da Speck.
La giunta è formata da una coalizione di ex Esse-Esse e di casalinghe
integerrime con i gerani al balcone (le Esse-Esse rappresentano l'ala
moderata).
L'opposizione è rappresentata da una lista civica che sostiene la
superiorità genetica dei gerani
da balcone rispetto a ogni altra forma di vita, anche umana.
Nei dintorni si poteva notare la presenza, garbata, di tiratori scelti
(centrano un vù cumprà a 500 metri)
religiosissimi (benedicono la salma entro 30 secondi dal decesso).
Il loro santo protettore è San Snortly, l'unico grizzly canonizzato.
Gli immigrati abbattuti,vengono poi esposti, impagliati, nelle loro
tradizionali taverne.
Parcheggiato il pullman davanti a Palazzo Strudel ed espettoratone il
contenuto, si sono formati i gruppi, dopo la solita, desolante,
cerimonia della vestizione.
Le mamme, passando nei paraggi, inorridite, coprivano gli occhi ai
piccini.
Gruppo A: quelli che avrebbero percorso la via ferrata
Gruppo B: "kamikaze",formato da quanti sarebbero andati a piedi fino al
Rifugio Puez.
Gruppo C: un nugolo di ragazzini seguiti da quattro accompagnatori
muniti di una grida spagnola del 1623,
secondo la quale l'infanticidio rituale era perfettamente legale.
Gruppo D: il gruppo Osiride che raccoglie i nostalgici dei Faraoni e
pratica sacrifici umani.
Gruppo E: alcuni ominidi provenienti dalla Galassia di Oberon.
Gruppo F: Un bipede,scoperto da Levi-Strauss tra le tribù antropofaghe
del Borneo, cattolico e seguace del dio
Nettuno, che affronta il dialogo interreligioso a colpi di fiocina.
Tra questa colorita fauna, spiccava il nostro glorioso vicepresidente.
Questi, sfoggiava una maglietta celebrativa che lo faceva sembrare un
portabagagli del Ritz sotto l'effetto di allucinogeni. La maglietta,
molto protocollare, è in lana metallizzata e ha il pregio di rimanere in
piega, sempre.
Quando lui si muove, la maglietta rimane rigida.
Per il resto, la solita ridda di partecipanti, gravati di sacchi,
materassini, ammennicoli vari e borracce ricavate da boiler, il tutto
incastonato in telai da Go-Kart. Alcuni di questi esemplari di zaini
saranno custoditi a Tubinga, nel museo della tortura.
Capo-gita, un vecchio pregiudicato e alcolista, noto in quei luoghi come
Kurt "Kiozzen" Loacker, soprannominato
"o ricchione" a causa del fatto
che coniuga correttamente congiuntivi e condizionali.
A causa di questo, ha incontrato parecchie difficoltà ad affermarsi
all'interno della rude organizzazione alpina.
Accanto al "Kiozzen", ad affiancarlo nella ripugnante impresa, il
giovane Helmut von Kraut e l'affascinante crocerossina Gretel Wurstel.
Nel loro palmares, risaltano numerosi smarrimenti in Dolomiti e un certo
numero di dispersi su commissione. Nel settore, più o meno dal
Mesozoico, vivono normalmente di furti di bestiame.
Alla partenza, la setta di fanatici, perduto ogni istinto di
conservazione, si è messa in moto dietro ai tre, che seguirebbero anche
sulla pira. Una truppa bellicosa nelle intenzioni ma esilarante nella
fattura.
Un'armata allo sbando che si è appassionata alla montagna attraverso
l'audio-cassetta "Diventa alpinista con l'ipnosi", allegata alla rivista
"la Montagna", dove si sente la voce di Tita Piaz, abilmente
contraffatta, che ripete ossessivamente le parole "croda", "enrosadira"
e "mozzafiato", come un disco rotto, per quaranta minuti.
Di ciò, non si deve cercare una spiegazione, si deve cercare la
guarigione.
Un quadro sconfortante. Drogati in una società drogata e, quindi,
conformisti.
Fra questo teatrino e la montagna, corre la stessa distanza che separa
Gengis Kahn dal Nobel per la Pace.
Con il fermo proposito di non arrivare al rifugio Firenze troppo presto, ci
siamo mossi mediante l'attenta,
quanto lentissima esecuzione del passo tecnicamente definito "Right Leg
Forward And Then Left Leg
Farwarding" (per quelli non del settore: camminare). Allo scopo, ci siamo
concessi una sosta obbligata
al rifugio Jouac, posto su uno splendido pianoro, situato nella quarta
dimensione o nell'oltretomba,
segnalatoci direttamente da Harry Potter e dalla sua nuova compagna, una
Baldracca Alata.
Con il gestore, Klaus Wafer, cugino di terzo grado di Freddy Krueger e
che emette bond sullo
stracchino, si poteva parlare solo coniugando i verbi all'infinito, come
gli indiani nei Western anni '50:
io avere sete; io volere gazzosen.
Si poteva pagare solo con il tallero
altoatesino.
Qui, l'esponente del Gruppo F, il cannibale-cattolico, suggestionato
dall'Islam, e contrario fin nei
mitocondri al sincretismo religioso, ha scambiato il gestore per la
reincarnazione di Averroè,
ordinandogli all'istante, con aria di sfida, una porzione di canederli di
salama da sugo.
Abbiamo sostato a lungo nei pressi del rifugio, controllati a vista dai
resti di un ex ufficiale della Gestapo,
impiccato in Argentina nel '58 per crimini contro l'umanità e riesumato
per l'occasione. Si muoveva ancora.
Un'allegra sirena bitonale suonava quando i nostri spostamenti ci
portavano a ridosso del reticolato.
Aperto un varco tra il filo spinato, abbiamo ripreso la biblica marcia
verso il rifugio promesso. Sempre molto
tranquillamente.
L'adrenalina era meticolosamente tenuta a distanza; se
riusciva ad intrufolarsi era
abusivamente, come gli acari.
Finalmente, nel tardo pomeriggio, dopo sei ore di marcia sul posto, abbiamo
percorso i cinquanta metri che ci
separavano dal rifugio gigliato. Il gestore, un anziano indigeno, figlio di
un caporale della Wermacht
espulso dall'esercito per eccesso di spirito combattente (aveva proposto
di risalire il Tamigi a nuoto
per strangolare Churchill a mani nude), non ha mai riconosciuto la
Repubblica Italiana e vive nel rifugio
di famiglia con la sua collezione di elmetti prussiani, molti dei quali
ancora attaccati al teschio del proprietario. In coerenza con il motto
"moglie e buoi dei paesi tuoi", ha sposato la mucca Gina.
Lì, ci siamo sparpagliati alla ricerca, ognuno, della propria branda.
I
meno fortunati sono finiti in una
dependance ottenuta incrociando una miniatura del castello di Dracula,
vampiri compresi, con il
garage di Frankenstein.
Per l'accogliente nido, erano già stati spesi due
milioni di euro per la derattizzazione.
Il tasso di umidità all'interno, consentiva la presenza, discreta, di
carpe.
Prima di salire al primo piano, dove si trovano le camerate, si è
proceduti al rituale descarponamento.
Le scarpiere venivano individuate seguendo il tipico aroma di pesce
decomposto che le rende inconfondibili.
Chi scrive è finito in una camerata con diciotto letti, alcuni a
castello, provvisti ognuno di coperte che emettono
diossina, vapori da trattoria e miasmi da trincea.
Scartate
dall'inceneritore, facevano la loro figura elegantemente
ripiegate su ogni branda.
Dopo una corposa cena, annaffiata abbondantemente con il famoso Plastburgunder della val Pusteria, un vino
che viene maturato nelle malghe in botti di crosta di formaggio e il cui
forte aroma di calzettone da sci non
incontra il
favore del consumatore non allenato, il paladino della
fede, attribuendo il regolamento del CAI al
profeta Isaia, ha iniziato a raccogliere le firme per impedire l'ingresso
nei rifugi alpini alle donne mestruate.
I pochi ancora sobri, sono passati al dolce, a vera specialità della
casa, ottenuto facendo bollire latte, mirtilli,
e pigne, per una settimana finché il tutto si marmorizza e può essere
venduto a mattonelle, utilizzabili anche
per le pavimentazioni. Una cena ad alta digeribilità, basta ingerire un
petardo.
Al termine, tra occhi lucidi e canti struggenti, è iniziato il consueto
giro di grappe. Dopo il terzo giro, la grappa
veniva servita con la formula "Salvavita", bevuta, cioè, a una a una dal
barista vichingo in nostra presenza.
Esaurita la fase gastrica, alle dieci della notte fonda, tutti a nanna e
inizio del dramma notturno.
Nella camerata da diciotto anime erano presenti almeno diciotto cellulari, tablet, smartphone
e altri organismi alieni.
Ora pare,da studi recenti,che anche se spenti,questi emettano onde
elettromagnetiche che continuano
a eseguire subliminalmente i motivetti delle suonerie, tutti insieme. Si
tratta del famoso "rombo inconscio"
che, secondo gli studiosi, è la causa fondamentale dell'espressione metà
incazzata, metà ebete di chi passa
la notte in una camerata di un rifugio alpino. Secondo altri test, un
telefonino trattato per un'ora con un
martello pneumatico e poi immerso nell'acido, riesce a suonare lo stesso.
L'alpinista ricoverato nella branda di fronte alla mia, durante la notte
ha raggranellato tre euro e venti centesimi
di elemosina perchè il trillo corale di tutti i suoi cellulari, è stato
scambiato per un concerto ambulante.
Incapace di prendere sonno, neanche recitando mentalmente litanie funebri làpponi, mi sono soffermato
ad analizzare alcuni aspetti della raccapricciante situazione in cui mi
ero venuto a trovare.
Pensavo, così, come la flatulenza passiva nei luoghi pubblici sia una vera
e propria piaga sociale.
Pare che le emissioni di gas intestinali in ambiente chiuso, costringano
i presenti ad arricciare
il naso in segno di disgusto, anche durante il sonno, provocando gravi
alterazioni nella fisionomia e
costringendo, alla lunga, a costosi interventi di chirurgia plastica.
Pensavo, anche, che le analisi degli aliti e degli afrori
ascellari, insensibili anche a docce di napalm e
liberamente circolanti in camerata, avrebbero rilevato tanti microbi
quanti ne sarebbero bastati a
sterminare l'intera Cina. Pensavo quindi che, per respirare, avrei dovuto
infilare il naso nella tasca più vicina.
Immaginare le Dolomiti, stupende come sempre, quando erano sott'acqua,
mi ha distolto da quelle destabilizzanti considerazioni. Uniche
differenze i branzini al posto dei gracchi, i folkloristici fuoristrada
sostituiti da sommergibili con il pilota che indossa i pantaloni alla
zuava e le pedule, e i turisti, fuori, che fanno ciao-ciao con la manina
dall'interno dei loro caratteristici scafandri tirolesi decorati con le
stelle alpine. Divertenti le fette di sacher zavorrate.
Nel frattempo, il rigido osservante, dividendo la branda con un cefalo di
valle (gardena), tramava nell'oscurità
per abolire i conduttori di gita e sostituirli con un triumvirato di
nomina papale. Una polluzione notturna lo
sorprendeva mentre sognava il profeta Ezechiele che lo frustava avendolo
beccato mentre si esibiva nella
danza del ventre.
Nel momento in cui le palpebre sembravano disposte a
scendere, sopraffatte da tanto pensare, è cominciato
il concerto per sveglie e cellulari. Il primo movimento era una Marcia
Funebre seguito da un Adagio-Assai.
In dieci secondi, attraverso un Allegretto e un Presto-Agitato, si è
arrivati a un Rock Metallico da Apocalisse
che ha fatto sbarrare gli occhi agli alpinisti in branda, i
quali, calpestandosi a vicenda, hanno cercato
di estrarsi dai propri loculi e di guadagnare in qualunque modo l'uscita. Per
i meno fortunati si è reso
necessario l'impiego del forcipe. Un pensiero và ai molti che non ce
l'hanno fatta.
Due notti insonni hanno fatto scendere il sipario nelle mia povera mente
provata e maturare in me
la decisione di non far parte di nessun gruppo, sebbene gli oberoniani mi
attirassero non poco.
Ma c'è un limite a tutto; un limite piccolo ma invincibile, come Asterix.
Deciso a tirar mezzogiorno in modo svagato e vagamente pirla, sono stato
fissato dal "Kiozzen"
con gli occhi ridotti a fessure, come in un Mao fatto in casa, mentre
sibilava anatemi in una lingua
nota solo agli esorcisti.
Nel gruppo A che ho salutato mentre spariva nelle nubi in direzione
della ferrata, spiccava il veterotestamentario, munito di un singolare copricapo: uno zuccotto di
chiara derivazione dal Burqa;
una pressofusione ricavata dalle coppe dell'olio dei camion Scania. Molto
grazioso.
Salutati anche i "kamikaze" del Gruppo B tra le lacrime, consci del
fatto che non sarebbero mai
più tornati, mi sono aggregato, momentaneamente, al gruppo degli Aquilotti.
I nomi degli accompagnatori dei pargoli, mi hanno leggermente
insospettito:
Francisca Franco, Dolores Pinochet, Quo Tse-Tung (uno dei tre nipoti di
Mao) e Paulinho Pot.
Infatti, tra i piccoli amici, alcuni dei quali hanno sterminato la
famiglia con la cerbottana, c'era il noto
narcotrafficante con nome di battaglia "Pedro Pista", otto
anni, religiosissimo, si comunica ogni
domenica dopo aver assassinato il prete che lo ha appena confessato.
Altri tre di dieci, nove e undici anni, provenienti dal settore del traffico di
organi, si sono conosciuti a Sing-Sing
durante l'Happy Hour. Un altro era il cantante punk "Beppe Merda",
nove anni,
fuggito da una cella di
massima sicurezza dall'ospedale psichiatrico di Gorino.
Atterrito, mi sono tornate alla mente le parole del fedele, convinto
assertore del fatto che il battesimo
si debba ripetere al compimento del secondo anno di età, come il richiamo
dell'antipolio.
Da tenere in considerazione.
Sono bastati pochi centimetri di passeggiata per rendermi conto della
situazione.
L'unico dubbio che ho avuto è stato se informare gli accompagnatori del
mio inderogabile
ritorno al Firenze per un attacco di colite o fingermi morto.
Salutati i quattro Terminator e i loro teneri marmocchi, me ne tornavo al
Firenze con due razzi sotto i piedi.
Lì, prendevo accordi con il gestore, appellandomi alla Convenzione di
Ginevra, al Primo emendamento
e al quinto comandamento, per il recupero di qualche minuto di riposo in
branda.
Una cameriera, intanto, arrivava dalla valle su un fuoristrada che faceva
il rumore di un peschereccio,
inserendosi alla perfezione nell'ameno paesaggio. Le ghiandaie, i topini
di montagna, e tutti gli altri
abitanti del bosco, all'istante, cercavano rifugio sotto la crosta terrestre.
E' il progresso.
Pagata una minima parte del lungo conto con Morfeo, nella tarda
mattinata, mi incamminavo verso il
Col Reiser attraverso un sentiero punteggiato di fazzolettini di carta
che facevano capolino tra l'erba,
come fiori cubisti.
Erano ovunque, tranne che attorno al rifugio, dove il
rifugista deve aver ripulito, almeno lui,
la sua LOCATION.
Lì tutto appariva ordinato e fluido, consolidata prassi
e quasi lieta quotidianità.
In una malga, nei pressi del rifugio, un gruppo di simpatici Lander in
costume locale, si sono
occasionalmente esibiti intonando polifonie tradizionali da ioli-ioli-ho
a aili-aili-ah, accompagnandosi
con la danza degli schiaffi e soffiando in lunghissimi corni di montagna
aventi l'imboccatura nel
terrazzo della malga e la tromba terminale nel parcheggio degli autobus.
Mentre ero in stato di semincoscienza, sdraiato sulla terrazza
prendisole, le vibrazioni prodotte
mi hanno fatto cadere i denti, irrimediabilmente intrappolati in uno
stuzzichino: un trancio di
pizza "Attila", guarnita con speck, fontina, bacon, rognoni, cosce di
pollo, canederli, salsiccia,
e panna montata.
Il gestore della malga, pronipote di Oetzi, è noto per aver scritto il
pamphlet negazionista
"I Fioretti di Goebbels" e per aver introdotto il badile come unità di
misura per il traffico di
"yogurth coi frutti di bosco".
Rientrando al Firenze, mi sono imbattuto in diversi esponenti delle
specialità di Trekking, Running, Skyrunning, Orienteeriring, Course in nature, per attenersi solo alle
principali specializzazioni di quello
che il profano definisce volgarmente: passeggiare. Queste le prossime
specialità in cantiere per il turista:
BACK-WALKING: consiste nel percorrere i sentieri di montagna camminando
all'indietro. Le scarpe da
back-walking hanno i lacci sul calcagno e uno specchietto retrovisore
montato su entrambe le punte.
I primi, entusiasti appassionati, sostengono che in salita si ha
l'impressione di scendere e, in discesa,
di precipitare nel vano dell'ascensore.
BACK-RUNNING: variante veloce del back-walking, è consigliato a chi
soffre di calcoli renali.
I dolori muscolari, dopo poche decine di metri, sono talmente atroci da
far passare in secondo piano
anche una colica renale.
SITTING: tecnica per chi decide di non partecipare affatto
all'escursione e di stare nella hall
dell'albergo, in poltrona, a guardare la Formula 1. Le scarpe da sitting
somigliano a un normale paio
di pantofole ma è il design, di altissima tecnologia, a fare la
differenza.
RONFING: la calzatura da ronfing è la più costosa. Costruita in materiale
molto elastico, quando è il
momento di pernottare, può essere gonfiata fino alle dimensioni di un
gommone e ospitare comodamente
due persone per il bivacco. Le scarpe da ronfing vengono vendute
unitamente a una bombola di
deodorante da cinquanta litri.
VALANGHING: questa nuova disciplina, molto spettacolare, deriva dal
surfing e consiste nella discesa
a valle mantenendosi in equilibrio sopra valanghe e
slavine, bilanciandosi con le braccia e ascoltando
in cuffia "Quel mazzolin di fiori" in versione heavy-metal. Le scarpe
sono simili alle pinne da mare
ma di colore molto vivace per facilitare il recupero della salma.
Continuando sul sentiero del rientro, l'apparizione di San Shimano tra i baranci, mi ha tolto
dalla traiettoria balistica di alcuni MOUNTAINS-BIKERS sotto l'effetto
dell'ultimo prodotto di punta
atto a migliorarne le prestazioni, molto costoso ma molto efficace.
Consiste in un blister di dodici supposte di uranio arricchito. Con una sola
supposta il biker diventa
fosforescente e raggiunge i 200 all'ora, riducendo a humus tutto quello
che incontra sul sentiero,
scoiattoli e comitive compresi.
Rientrato finalmente al Firenze, ho atteso il ritorno di tutti i
gruppi, amabilmente adagiato su una
soleggiata sedia a sdraio. Da quella invidiabile posizione ho potuto
ammirare la presenza di una
ristretta mandria di cavalli che, attorniati da quella natura maestosa e
dolce, pascolavano
beati e leggiadri nelle immediate vicinanze del rifugio.
In questo
bucolico quadretto, le vibrazioni prodotte dalla
scorreggia di uno dei cavalli, si sono dimostrate pari a quelle emesse da
un jumbo-jet in fase di decollo.
Precipitato in uno stato di narco-ipnosi, ho camminato riprendendo
conoscenza nei pressi del pullman,
dove ci accoglieva, con un festoso urlo di richiamo, l'autista in
canottiera traforata.
Sedutosi al posto di guida, bisbigliava le canzoni della radio scandendo
il ritmo a colpi di freni e
pugni sul clacson. Affinché potesse avere la possibilità di svolgere
tranquillamente il suo lavoro,
era stato preventivamente protetto da una guardiola antiproiettile.
Al rientro in città, la notte, ha manifestato l'intenzione di abbandonare
l'attività di autista,
considerando più tranquillo dedicarsi al mercato clandestino di testate
nucleari.
Il devoto, frattanto, nell'oscurità, aveva messo in piedi una richiesta
ufficiale per annettere
la val Gardena al Sacro Romano Impero.
Poi, la notte, ha inghiottito tutto.
Fine.
Agente Segreto B 1 B 0 per intraigiarùn
Groden Tal Alptraum (Cronache dai poveri monti)
Odle, fine agosto 2013