SPASTICUS ... vent'anni dopo

di Fabrizio Ardizzoni


LA STORIA

Spasticus nasce all’inizio degli anni ’90 quando un gruppo di persone, conosciutesi per motivi di lavoro, scopre di avere in comune anche la passione per la Montagna.
Così dalla conoscenza all’amicizia il passo è breve e al termine di una lunga, noiosa ed inconcludente riunione, la proposta di andare a sbollire lo stress con una bella camminata sulle Dolomiti, viene “deliberata” all'unanimità.
Per sottolineare lo spirito stile “Amici miei” dell'iniziativa viene coniato l’acronimo “SP.A.S.T.I.C.U.S.” ovvero “SPedizione Anti Stress Tra Individui Con Usanze Sedentarie” e come prima destinazione vengono scelte le Dolomiti Bellunesi per la ottima conoscenza della zona da parte di uno del gruppo.
Alfredo, Daniele, Fabrizio, Francesco, Ivan, Marco, Riccardo, questi i nomi del “nucleo storico fondatore” e quelli che hanno maturato il maggior numero di gettoni di presenza.

Nel corso degli anni a seguire altri si sono aggregati in modo saltuario e discontinuo (Alessandro, Fausto, Romeo) preventivamente istruiti sull’obbligo di osservare la ferrea regola sancita dall’articolo unico dello statuto: “Vietato parlare di lavoro per almeno due giorni, pena la cancellazione dalla lista degli invitati per le uscite successive”.
Non ci sono mai stati provvedimenti sanzionatori al riguardo!
Trattandosi di escursioni programmate nei week-end la destinazione doveva essere necessariamente non troppo lontana, con raggio di azione dalle Dolomiti di Brenta alle Alpi Giulie e qualche divagazione più vicina sulle Prealpi Venete.
Le tappe più significative della ventennale attività del sodalizio sono state:
Catinaccio D’Antermoia, Via delle Bocchette, ferrata delle Trincee al Padon, ferrata Julia al Monte Canin, ferrata del Mangart per la via slovena, Monte Averau, Monte Nuvolau, ferrata Tomaselli, Strada degli Alpini al Popera, Cima Vezzana, ferrata Reali alla Croda Grande, Sasso della Croce, cima del Paterno, sentiero attrezzato Bonaccossi ai Cadini di Misurina, ferrata Falcipieri al Carega, via delle gallerie al Pasubio, più altri trekking minori.
Dalla sua nascita e sino al settembre 2006 Spasticus ha rappresentato un appuntamento fisso ed imperdibile (almeno per gli “aficionados”), addirittura in certi anni particolarmente stressanti veniva richiesto il bis, un'uscita a giugno, all’apertura dei rifugi e la seconda a settembre/ottobre, prima della loro chiusura invernale.
C’è stata anche qualche sporadica appendice bianca con gli sci da fondo, ma sempre e solo sulle mitiche piste del rifugio Aquileia, ai piedi del maestoso Pelmo e proprio qui uno del gruppo ha contratto una forma virale inguaribile proveniente dalla Scandinavia e chiamata “sci nordico”.
Poi l’incidente a Fabrizio scendendo dal Carega nel settembre 2006 ed ancor più la scomparsa di Marco il 22 giugno 2008 hanno contribuito a calare il sipario su Spasticus.
In tutti era venuta meno la voglia di continuare il cammino intrapreso vent’anni prima.
Un lustro di silenzio però non è riuscito a cancellare i piacevoli ricordi delle nostre goliardiche scampagnate, e il desiderio di ripartire ha prevalso su tutto il resto (età, incidenti, acciacchi, nipotini da accudire, lavoro, ecc.).
Così, invecchiato nel corpo, ma non nello spirito, Spasticus è ritornato, sia per festeggiare i suoi “primi vent’anni”, ma soprattutto per ricordare un Amico che anche questa volta ci ha accompagnato dall’alto illuminando il cammino sino alla nostra ultima meta.

IL RITORNO DI SPASTICUS
Nel ricordo di Marco - Luglio 2011

(lettera di convocazione)
Carissimi Spastici,
Sono trascorsi quasi cinque anni dall’ultima spedizione sul monte Carega, mestamente conclusasi con una “rottura” (di legamenti, ma non di legami).
Comunque una inezia rispetto a quello che è successo il 22 giugno 2008, quando Marco ha lasciato questa grama vita terrena per guardare le sue amate montagne da un altro punto di vista.
Lo ha fatto in punta di piedi, percorrendo quei sentieri che gli erano tanto cari, quanto ormai familiari, sulle sue montagne di Zoldo; non aveva disertato un solo appuntamento di Spasticus, sempre presente, sempre pronto a partire mollando tutto il resto.
E proprio per ricordarne la sincera amicizia, abbiamo sentito il dovere di riprendere il discorso laddove si era interrotto, nel settembre 2006 al rifugio Fraccaroli.
Nel nome di Marco riprendiamo la nostra vecchia e sana “usanza” di trascorrere un fine settimana all’anno all’insegna del riposo attivo, resettando per qualche ora tutte le “rogne” quotidiane.
Ci ritroviamo tutti over 60 (alcuni anche over size in quanto a giro-vita!!), ma con lo stesso spirito di quando avevamo iniziato, vent’anni fa.

Abbiamo scelto come meta le Dolomiti Ampezzane, ovvero l’epicentro di quel grande monumento naturale che lo scorso anno è stato dichiarato dall’Unesco, “Patrimonio mondiale dell’Umanità”.
Venerdì sera pernotteremo alla “Baita”, ameno alberghetto a conduzione familiare ai piedi del Falzarego, nei pressi del lugubre castello di Andraz.
Il giorno seguente affronteremo la “Ferrata degli Alpini” alla Piramide del Col di Bois (vedi relazione tecnica allegata).
L’ultimo giorno, domenica, saliremo in funivia al rifugio Lagazuoi, fantastico balcone sulle Dolomiti, per scendere al passo Falzarego attraverso il sentiero attrezzato delle Gallerie e la Cengia Martini (Grande Guerra 15-18).
Rientreremo nei “ranghi”, a ciascuno il suo, nella grande “buca”, nella serata di domenica, verso le 19/20.
Le previsioni meteo indicano tempo affidabile sino alle 14-15 di entrambe le giornate di escursione (17-18 luglio), poi, “more solito”, cominceranno a formarsi cumuli ascendenti sempre più carichi di umidità, sino ad evolvere in temporali e piovaschi diffusi a macchia di leopardo sulle montagne.
Per questo dovremo osservare la saggia regola che impone di partire presto al mattino e rientrare altrettanto presto nel primo pomeriggio.
Buona escursione a tutti.
SP.A.S.T.I.C.U.S. 2011

E LA STORIA CONTINUA….. (speriamo per altri vent’anni!!!!)
Arrivederci al 2012

Fabrizio Ardizzoni
Ferrara, luglio 2011