Compiti per casa
di Roberto Avanzini
Questo è un esercizio, un vero e proprio test.
Nasce da una semplice considerazione personale che, ovviamente, non è obbligatorio condividere.
Mi pare che spesso i discorsi che si fanno tra alpinisti, arrampicatori, escursionisti, insomma tutti quelli che hanno anche minimamente a che fare con i monti o la dimensione verticale si sviluppano (o inviluppano) spesso a partire da una serie di frasi: io ho provato a scrivere tutte quelle che uso personalmente o che sento in giro per le montagne. Ho scoperto che queste frasi si addensano di più in certi luoghi e in certi periodi, ma questo sarebbe un aspetto piuttosto complicato da affrontare.
Cercherò di farne una trattazione il più tecnica possibile.
Fate una crocetta vicino ad ogni frase che avete pronunciato almeno tre volte quando vi trovate nella situazione indicata.
1 - Frasi da palestra indoor.
- Quest’anno ho fatto poco. (inteso nel senso di arrampicare)
- Stasera sono cotto, ieri ho fatto troppo. (vedi sopra)
- Io non uso mai il magnesio.
- Io se non ho il magnesio non riesco a far niente, mi sudano troppo le mani.
- Queste scarpe hanno una ottima aderenza ma sono poco precise.
- Queste scarpe sono molto precise ma hanno poca aderenza.
- Queste scarpe sono ormai da risuolare.
- Queste scarpe sono da buttare.
- Ci sono un po’ troppi gasati stasera.
- Ci sono poche donne che arrampicano. (spesso la parola donna è sostituita da sinonimi, diciamo...
anatomico-gergali!)
- Che caldo fa stasera.
- Che freddo fa stasera.
- Queste prese sono da spazzolare.
- Perché non spazzolano mai una presa?
- Quelli del bulder sono dei gasati.
- Quelli con la corda sono degli sfigati.
- Devo cucire questi pantaloni, hanno un bel buco. (facendoti notare il buco, segno di epiche battaglie
con le fessure, chiaro no!?)
- Sono in un periodo di scarico.
- Arrampichi troppo frontale, fai le lolotte.
- Devo controllare i carichi. (detto in una palestra indoor di Trento da uno che aveva attaccato un
dinamometro - avete presente quelle bilance a molla che trent’anni fa usavano al mercato? - ad una
presa e tra lo stupore generale vi si era appeso tipo quarto di bue)
2 – Frasi da falesia.
- Dicono che è 6a, ma per me è 5c.
- Dicono che è 5c ma per me è 6a.
- In Francia chiodano lungo.
- In Francia chiodano corto.
- Qui i gradi sono stretti.
- Qui i gradi sono larghi.
- Io uso sempre il grigri, è troppo comodo.
- Io uso sempre il secchiello. (sottointeso, “sono uno che va in montagna, io!”)
- Questi qua non sanno nemmeno fare il mezzo barcaiolo (vedi sopra).
- Vorrei vederli questi a fare una doppia! (vedi sopra e sopra)
- Sono in supercompensazione. (espressione elargita con tono sacrale agli astanti in adorazione)
(supercompensazione = una fase di allenamento muscolare)
- Che unte queste prese! (detto ad ogni presa afferrata)
- Che male ai piedi!
- Porco... !!! (bestemmione ogni volta che si vola)
- Che moschettonaggio sfigato!
- Quelli dell’est rubano le piastrine dei fix. (possibile, ma per la verità l’unico che in tanti anni abbiamo
beccato a rubare le piastrine era un italianissimo, e forse leghista, nato e cresciuto in un paese a
7 km da casa mia, ma sicuramente si trattava di un polacco mascherato...)
- Qui non vengo più, c’è troppa gente.
- Speriamo che i tedeschi non scoprano anche questa falesia. (pronunciato in genere quando si è già
circondati da austro-tedeschi che però fino a quel momento sono stati in silenzio)
- Senti che casino fanno quelli. (detto urlando dalla catena della via)
- Probabilmente ti si è stirato il tromboide. (detto con la massima serietà da Enrico, mio inseparabile e
carissimo amico di arrampicate, indicando un dolorante e non meglio specificato muscolo della mia
schiena; non ho mai capito se scherzasse...)
2 – Frasi da arrampicata su ghiaccio.
- Con i guanti non riesco a far niente.
- Bisogna abituarsi a far tutto con i guanti.
- Io non uso mai le dragonne.
- Io uso sempre le dragonne.
- Io non batto mai, aggancio sempre.
- Sei mai stato a Sottoguda?
- Fai il triangolo!
- Io i cordini di collegamento alle piccozze non li ho mai usati.
- Ma non hai caldo con il goretex?
- Io non soffro il freddo.
- Oggi freddo? Quella volta si che faceva freddo!
- Quando l’abbiamo fatta noi era molto più dura.
- Il Placido mi ha detto...(notissimo gestore di un albergo in Val Daone iperfrequentato dai ghiacciatori)
- Abalakof abalakov (termini usati entrambi indifferentemente, anche al tavolino del bar, per la loro forza
evocativa di situazioni estreme).
- Si, abbiamo salito il primo tiro, poi ci siamo calati, non c’erano le condizioni.
- Dri tuling, dra tuling, dro tulic, tre tolic, tri tolig, drai tolik, drink tuli e giuro che in un negozio ho
sentito anche “vorrei vedere una piccozza da mistuling”! (nemmeno io so esattamente come si
pronuncia, ma almeno sto zitto)
- Io fino al 5° non batto mai, aggancio nei buchi di quelli passati prima.
- Devo fare la lama alle picche.
- Queste corde si bagnano sempre (detto regolarmente a –20 C°).
- Quando c’è uno che arrampica su una cascata mi basta vedere le prime tre piccozzate che tira e so
subito se arriva in cima.
- Oggi la gente non ha più voglia di camminare. (detto con aria di rimprovero da un mio conoscente che
passava tutto l’inverno a scalare a Sottoguda, località nota per avere le cascate a 30 secondi dalla
strada)
- L’anno scorso l’ultima cascata l’ho fatta a maggio. (nel 99.9% dei casi... bummmmmmm!)
- L’anno scorso la prima cascata l’ho fatta a novembre. (gia più probabile, quindi un bum! semplice)
- La cascata Caiotizio? Si, l’ho fatta 3 anni fa. (qui dipende dal tono, deve essere di saccente
superiorità, tipo “tu sei un principiante, io un ghiacciatore navigato che ha mooolta esperienza”;
comunque basta rispondere ”Si, tre anni fa l’hanno fatta in tanti, c’era molto ghiaccio” e poi
allontanarsi senza indugio).
Ho volutamente tralasciato un'enorme categoria, quella che riguarda i commenti e i pareri sull’abbigliamento e sul materiale tecnico, che da sola occuperebbe alcuni giga di memoria, e quelli relativi all’alpinismo vero e proprio che pratico troppo poco per avere un campione significativo di frasi.
Ora contate le crocette e poi sottolineate le frasi che usate di più in assoluto.
Molte di queste frasi possono essere delle sacrosante verità o il più bieco luogo comune, dipende molto dal contesto, dal tono da chi le dice e soprattutto dalla frequenza.
Se dite “Che scarpe strette!” tutte le volte che indossate le scarpette da arrampicata è molto probabile che siano veramente scomode e vi consiglio di cambiarle, ma se le crocette sono molte (io ho usato spesso quasi tutte le frasi indicate) allora una via per migliorare la nostra comunicazione alpinistica potrebbe essere quella che sto sperimentando.
Tutte le volte che mi arriva sulle labbra una delle frasi che ho sottolineato penso che quello che sto facendo in quel momento è una delle cose più piacevoli che ci possono essere.
Che sia fare due passi in un prato o una via impegnativa non importa, è così bello che non ho bisogno di corazzarmi davanti agli altri con arie da duro o da esperto.
Non ho bisogno di vendere un’immagine che non mi appartiene, ne che gli altri mi guardino con timore riverenziale.
Se volo giù o ho il fiatone me lo tengo e ci rido pure sopra.
Alla fine rimangono più tempo e più idee per parlare veramente con gli altri e, a parer mio anche la roccia, anche >boschi e prati ci stanno ad ascoltare più volentieri.
Roberto Avanzini