La mia prima maratona
VENICEMARATHON 2000
di Francesco Pompoli
22 Ottobre – Ore 03:30
Sono sveglio ormai da dieci minuti, mi giro nel letto e cerco di sentire come sta il ginocchio, non ho più sonno ma non ho voglia di uscire dal letto, mettermi in piedi e svegliare quel tendine che da quattro giorni non mi lascia in pace... la sveglia mi lascerebbe ancora un’ora di sonno ma ormai il pensiero è alla gara, finalmente è arrivato il giorno fatidico, quello della mia prima maratona! Certo le premesse non sono ottimali, Martedì durante un allenamento abbastanza leggero il ginocchio che già l’anno scorso mi aveva abbandonato mentre preparavo Venezia si è improvvisamente infiammato fino a farmi tornare a casa camminando con tanta rabbia e disperazione in corpo! Perché a me, perché ancora, perché adesso, dopo tanto lavoro fatto?!?! … chilometri e chilometri percorsi da solo, con ogni tempo, con mille pensieri nella testa ed un solo obiettivo: quei 42.195 metri.
La preparazione:
Forse il bello (ma anche la parte più dura) della maratona è la preparazione, impegnativa, lunga, faticosa anche psicologicamente se non si ha nessuno con cui allenarsi... un modo per imparare a pensare, a stare con se stessi, a soffrire ma poi ad essere soddisfatti del lavoro fatto, sentirsi migliorare lentamente, parlare con maratoneti più o meno esperti sempre pronti a dare consigli e confidare i propri segreti, scegliere una strategia di allenamento e di gara non sapendo bene come il proprio corpo e la propria testa reagirà. Il mio rapporto con lo sport non è mai stato totalizzante, sono sempre rimasto nel limbo della pratica sportiva amatoriale, senza mai provare la spinta per rendere un impegno fisico discreto in un qualcosa di più; anche per questa prova mi impongo da subito di non avere obblighi durante la preparazione, ed inoltre di non rinunciare a nessun week-end in montagna, dal momento che arrampicare in questo momento è per me la cosa più interessante; a questo punto prendo una tabella di Pizzolato (chi altri?) ritagliata da un "Correre" del 99 (Come preparare la maratona in otto settimane) e la adatto un po’ alle mie esigenze, ripromettendomi di cercare di fare almeno qualche lungo il Venerdì in caso di fuga tra i monti. Si comincia intanto con una settimane di ritardo, reduce da otto splendidi giorni in Valle d’Aosta, ma già la prima settimana mi ritrovo molto in forma grazie alla incredibile attività in montagna di questa lunga e inquieta estate. Si comincia, comunque, e tra medi veloci (14Km a 4’05’’ca), variazioni (salite brevi o 1500m a 3’30’’ca) e lunghi (27,32,28,23Km) si avvicina la gara...
Il tempo di gara:
Settimana dopo settimana la forma migliora, i tempi e le sensazioni sono positivi, comincio a pensare a quanto posso fare la maratona, che ritmo di gara darmi... troppo piano significherebbe avere poi rimpianti alla fine, troppo forte scoppiare sul mitico ponte… la scelta è importante, prima mi fisso sulle 3h 20’ poi vedo dai lunghi successivi che posso fare meglio e quindi scendo a 3h 15’, magari 3h 10’... Alla fine una buona prova sui 23Km (4’12’’/Km) mi fa optare per l’ultimo tempo, quello un po’ più arrischiato: ho voglia di farcela, mi sento bene, perché non rischiare? Se verrà la crisi terrò duro!
L’infortunio:
Ultima settimana, veramente mi sentivo già pronto la scorsa, avrei voluto fare la gara prima, sento di avere una gran voglia di confrontarmi finalmente con la grande prova, di mettere a frutto le ore di allenamenti e solitudine affrontatati… dicono che per fare una buona gara bisogna aver voglia di correre… beh, io ne ho tanta, speriamo non mi passi nell’ultima settimana ! Comincio Lunedì con 17Km, vorrei farli a ritmo gara e invece sto 10’’ sotto: buon segno ? Mah, meglio non esagerare... Martedì ritorno a correre, provo a fare qualche cambio di ritmo di un minuto con recupero a ritmo gara, ma dopo otto chilometri il ginocchio prima pizzica, poi comincia a fare male... spero che passi, magari scaldandosi... e invece aumenta, maledizione, fino a farmi camminare, imprecare... non è possibile, a così poco dalla gara…. Non riesco a crederci ! Comincia la solita trafila: pensieri, tanti pensieri... ghiaccio, antinfiammatori in pastiglie, tonnellate di crema sul ginocchio, telefonate ad altri sportivi per avere nomi di improbabili santoni... alla fine un amico (grazie Nicola !) mi passa il nome del medico israeliano della sua squadra di rugby... io non mi fido mai dei medici, però, forse per disperazione provo a chiamare: mi risponde una voce straniera, fatico a capire le parole, è brusca e sicura di sé, mi dice di fare punture di Voltaren e passare da lui il giorno dopo. La decisione comunque è presa: in un modo o nell'altro Domenica al via ci sarò, poi si vedrà...
La visita:
Arrivo alla clinica, non so neanche il suo cognome, fortuna che è al bancone a chiacchierare con le infermiere... mi mette sul lettino e comincia a toccarmi il ginocchio, spinge sul tendine poi tira e piega le ginocchia, ripete più volte l’operazione, mi chiede se fa male e a me sembra che un po’ cali... mi dice di andare a correrci sopra, se domani mi fa male mi farà un’infiltrazione... Siamo già a Giovedì sera ! Vado subito, sento che ho fiducia nel medico, chissà che anche la psiche non abbia la sua importanza…infilo la ginocchiera di mia nonna (sì, proprio così, però è moderna !) e corro pensando soltanto a sentire il ginocchio, ad entrare nel tendine e capire che intenzioni ha; piano piano faccio 9 Km, tolgo la ginocchiera, sento un leggero fastidio ma non male, sono quasi ottimista, continuo con una puntura serale e una pastiglia al giorno di Voltaren e mi metto a riposo, ormai non c’è che aspettare Domenica e sperare bene!
La vigilia:
Oggi è giorno di pettorali, purtroppo non trovo nessuno che mi accompagni, così da solo vado a Mestre ed entro un po’ nel clima pre-gara, tanti atleti di tutti i paesi, stand, pettorale, pacco gara, pasta party... al pomeriggio ritorno a casa, ho camminato sul ginocchio per almeno 3-4 ore ed ora mi dà parecchio fastidio, rimango a casa nel pomeriggio e i dubbi mi assalgono, non mi sento più neanche un decimo delle energie della settimana prima, ginocchio out, fegato appesantito dai medicinali, psicologicamente poco concentrato sulla gara, sullo sforzo da fare… non dico che mi sfiora la tentazione di non andare però visto il tempo arrivo a pensare: peccato rinunciare alla montagna...
Alla sera mangio anche se non ho fame, 120 grammi di spaghetti aglio e olio, un panino con spinaci, stracchino e prosciutto, frutta cotta, un po’ di marmellata… quello di cui ho voglia, insomma, sperando che mi dia forza il giorno dopo. Le ultime energie sono per passare dalla nonna e fare l’ultima puntura, poi a letto, anche se il sonno tarda a venire...
Pre-gara:
Vabbè, allora mi alzo! Farò una bella colazione lentamente, come piace a me: pane e marmellate (le mie marmellate: pomodori verdi, limone), il miele naturale della Monica, tea, biscotti ed infine un buon caffè, poi via a preparare il sacco-gara e all’appuntamento con il pullman organizzato dalla Floriana, amica di mia zia… tutto puntuale, solo che non conosco nessuno... il posto a fianco a me rimane vuoto, nessuno mi rivolge la parola, io allora sonnecchio e intanto cerco di concentrarmi un po’ sulla gara, di ritrovare in me quelle motivazioni che mi hanno spinto fino a qui. Arrivati a Strà lascio gli altri e mi avvio da solo verso gli spogliatoi, nelle strade ancora deserte vengo affiancato da un ragazzo, facciamo un po’ di strada senza dire niente poi scambiamo qualche parola, siamo entrambi soli ed è naturale proseguire insieme, fare due chiacchiere, scambiare informazioni, soprattutto sue: intanto il tempo passa, fa freddo ma ci tocca dare le sacche per l’arrivo, cerchiamo tea caldo ma gli sponsor impongono quello freddo (che io evito come la peste!), ci muoviamo un po’ finchè un timido sole verso le 9 non calda leggermente l’aria… è una bellissima giornata, credo che per correre sarà l’ideale ma che freddo per ora !! Ci separiamo, lui ha un pettorale avanzato, io, essendo alla mia prima gara, sono stato relegato in fondo; l’elicottero della TV ci sorvola e tutti salutano, siamo ormai stipati, la partenza si avvicina... sistemo la ginocchiera, sussurro al mio ginocchio di fare il bravo, gli prometto una settimana di riposo dopo la gara... si avanza improvvisamente, poi ci si riferma di nuovo... si riprende camminando lentamente, intuisco che il via è già stato dato ma non si è sentito neppure lo sparo! Siamo 6.300, un lungo serpentone quasi immobile che faticosamente guadagna lo striscione di partenza...
La gara:
3’21’’, tanto ho perso prima di passare sotto al via... comunque inutile agitarsi, non ho molta fiducia di riuscire nel mio obiettivo, meglio partire con calma e poi vedere cosa dice il tendine… il primo chilometro più che correre si salta da una parte all’altra, si cerca di evitare gambe e superare il più possibile, ma la strada è piena, ci vuole pazienza… mordo il freno, un altro minuto se ne va…verso il secondo chilometro la gente si dirada un po’, ma io mi trovo ancora dietro il gruppone di lepri che fa le 5 ore ! Comunque riesco a mettermi sul mio tempo di riferimento, 4’30’’, scelto alla fine anche perché è più facile fare i conti ! Lentamente cerco anche di recuperare il minuto perso, tra un paese e l’altro, con l’incitamento delle tante persone, comincio ad ingranare, anche se ogni tanto giunge qualche segnale allarmante dal ginocchio: fitte sporadiche, che per fortuna spariscono... il resto gira, le gambe vanno, la testa pare esserci, andiamo, allora ! Al primo rifornimento subito bevo due sorsi, mi sono imposto di bere poco ma di non saltare né rifornimenti né spugnaggi... al decimo, per le troppe persone salto già ma poi mi impongo di non farlo più: non sarà per pochi secondi che rischio una crisi finale, quella che parte al 36esimo chilometro e che io non conosco perché mai ho fatto una distanza del genere.
Il ritmo che ho è buono, mi viene spontaneo, ai 10 chilometri ho recuperato 22’’, ne mancano 38’’ per andare in tabella… insisto appena sotto il ritmo gara e alla mezza maratona sono a +25’’, tutto fila dritto, continuo a superare persone e gruppi di lepri; all’inizio l’idea era di seguire quelle da 3h15’ e poi aumentare ma sono ancora avanti, i tre minuti persi non posso recuperarli troppo in fretta sennò rischierei la crisi di acido lattico dopo... cerco di stare calmo, anche se così non ho riferimenti, nessuno fa il mio ritmo, sono tutti più lenti... dal ventesimo comincio a prendere integratori e qualche spicchio di arancia, tutto fila per il meglio, si arriva a Mestre dopo il deprimente tratto di Marghera e finalmente il tifo della città scalda gli animi, mi accorgo di avere aumentato e vedo in lontananza le mie lepri... passo il 30esimo Km a –6’’, ormai sento che ce la farò, che nessuna crisi potrà fermarmi perché la testa e la voglia di fare il risultato c’è ! Il ponte non mi spaventa, tutti me ne hanno parlato... 4 Km in mezzo alla laguna, nessuno spettatore, brezza sempre contraria, psicologicamente devastante, situato tra i 32 e i 38 Km... i peggiori! Fortuna che ormai ho raggiunto le mie lepri, decido di mettermi dietro di loro per i chilometri centrali del ponte, magari perdo 15’’ però raccolgo energie per il finale... verso la fine del ponte allungo, sono ancora sul mio tempo, vorrei dare tutto negli ultimi chilometri, fare qualcosa di meglio... come un fulmine a ciel sereno però arriva la botta: finito il ponte si devia verso lo squallido porto, improvvisamente le gambe diventano dure, giravano bene fino ad un minuto prima, ora mi sembrano blocchi di marmo... 38 Km, ne mancano solo 4... penso a quanti sono pochi sulle mura di Ferrara, a quanto li faccio in fretta e senza sforzo... arrivo alla Giudecca, anche qui poca gente, e cominciano i famigerati ponti di Venezia... ognuno una sofferenza, volevo farli di slancio e invece ognuno è duro da superare, non c’è entusiasmo che tenga, non riesco ad aumentare... è la prima volta che mi succede ad una gara... invece di aumentare penso a tenere l’andatura, soffro ma resisto... Finalmente il ponte di barche e poi Palazzo Ducale, la riva degli Schiavoni... meno un chilometro, migliaia di persone a fare il tifo, la pelle d’oca che spunta sulle braccia, gli ultimi ponti durissimi, altissimi, nascondono il traguardo... Aspetto il segnale del 42esimo chilometro... non arriva più... passo un altro ponte e finalmente il traguardo!!! Poche centinaia di metri, aumento, ormai è fatta, una soddisfazione incredibile mi pervade... alzo i pugni al cielo... per me questa è una grande vittoria... una prova di determinazione e carattere, voluta fortissimamente ed ora conquistata... Il tempo netto è di 3h 10’ 04’’, appena 4’’ sopra il mio obiettivo... mi sento un computer !!! Vengo sospinto verso i pacchi gara, piglio la mia roba e mi sdraio lungo le sponde della laguna, al sole, sento le gambe dure e comincio a mangiare e bere, chiudo gli occhi, mi rilasso, sono finalmente in pace con me stesso e chi mi conosce sa cosa significa... non so quanto durerà ma anche questi pochi attimi sono importanti, cerco di gustarmeli tutti.
Post-gara:
Beh, un po’ mi dispiace di non avere nessuno a vedermi, avrei voluto sentire un urlo tutto per me negli ultimi chilometri, sentire ora un abbraccio di congratulazioni, di gioia comune… dopo una gara così avrei voglia di parlare con qualcuno (non devo essere l’unico, anche quello vicino a me comincia a parlarmi…), di rivivere le emozioni della giornata e invece mi incammino un po’ malinconico per Venezia, con le gambe dure fatico a scendere i ponti, mi sforzo di andare a piedi per assorbire un po’ di acido lattico; mi gusto Venezia così, sotto il sole di Ottobre, tra mille turisti tutti stranieri, di tutti i paesi, che mi guardano un po’ strano perché ho ancora i pantaloncini… vago un po’ per le calli, come al solito mi perdo nel labirinto, un po’ mi lascio trasportare ma poi mi stufo, dopo un giro perfettamente circolare di mezzora mi arrendo e decido di prendere il vaporetto… vediamo di raggiungere la mitica Floriana prima che mi lasci da solo a Venezia ! Arrivato al pullman una piacevole sorpresa: la nostra mitica ha preparato un tavolo imbandito con panini, torte, bevande ed anche il caffè fatto sul fornellino da campeggio !!! Grandiosa, mi avvento e mangio fino a placare la fame, ora si sta al sole ad aspettare gli altri, si ripensa alla gara, si fanno due chiacchiere mentre piano piano anche gli ultimi rientrano… comincia a calare la stanchezza, però la soddisfazione e l’adrenalina rendono impossibile dormire… anche in pullman non i parla di altro che delle prossime maratone, dei prossimi allenamenti… riuscirò a mantenere il mio solito distacco anche nei confronti di questo sport o lentamente diventerò anch’io un drogato della corsa?...
Un bilancio:
I miei amici non sportivi probabilmente se lo chiedono da tempo: ma perché lo fa ? o meglio ma chi glielo fa fare ? Difficile rispondere a parole, difficile spiegare a chi è fuori da questo mondo o a chi non ha mai sentito il bisogno di mettersi alla prova e conoscere se stesso in questo modo che può apparire strano… forse leggendo questo resoconto potranno avvicinarsi a quello che ho provato, forse continueranno a chiederselo… l'importante comunque è che per me sia stata una bella esperienza, come già quella della Marcialonga di due anni fa, che ora sia soddisfatto e fiero di ciò che ho fatto, che la mia mente voli già a nuove esperienze (non solo podistiche), nuove gare, nuovi allenamenti per nuovi traguardi. Non posso che consigliare a chi se la sente di provare a preparare una maratona e di mettere a sua disposizione la pochissima esperienza che ho fatto. Trovare poi un amico con il quale condividere questa passione sarebbe ancora più bello, per cui se volete sapete come cercarmi...
TABELLA GARA:
Km | Tempo reale passaggio | min/Km globale |
min/Km frazione |
Tempo ufficiale passaggio | min/Km globale |
min/Km frazione |
10 | 0.45.38 | 0.04.34 | 0.04.34 | 0.48.59 | 0.04.54 | 0.04.54 |
21,097 | 1.35.25 | 0.04.31 | 0.04.29 | 1.38.46 | 0.04.41 | 0.04.29 |
30 | 2.14.54 | 0.04.30 | 0.04.26 | 2.18.15 | 0.04.37 | 0.04.26 |
42,195 | 3.10.04 | 0.04.30 | 0.04.31 | 3.13.25 | 0.04.35 | 0.04.31 |
NB: il tempo reale è quello misurato dal passaggio alla partenza a quello al traguardo, certificato da winningtime e consultabile al sito:
http://www.online-ranking.it/Ranking.html
I miei consigli
(già, anche se ho fatto solo una maratona rientro già nel nucleo di esperti, di coloro che possono dire ad un neofita come preparare la prima maratona... leggete un po’ qua e vedete voi se fidarvi o no...)
Ho sempre avuto il sospetto che sulla preparazione per la maratona si esagerasse un po’... il mio riferimento era Michele, un amico: ha fatto la sua prima maratona il giorno dopo una gara ciclistica e con pochissimi chilometri e nessun lungo nelle gambe ed ha finito sotto le quattro ore! Ora il mio obiettivo era fare meglio, prepararla senza troppo impegno ed in base ad alcuni test definire un tempo... Sono soddisfatto, 3h10’ per un esordio sono un tempo di tutto rispetto (880esimo su 6.300 non mi sembra male...), credo che i lunghi abbiano la loro importanza ma che non sia poi necessario seguire quello che dicono alcuni (se ne perdi uno è fatta!... se non incrementi e scendi di 3 km non serve a niente, ecc...). Personalmente credo di avere un buon fondo dovuto ad attività sportiva varia (montagna, corsa, un po’ di ciclismo) ed in sole sette settimane ho raggiunto il mio obiettivo... insomma, prendetela sul serio ma non troppo, e soprattutto lavorate sulla testa e sulla voglia di farcela perché è quella che conta !!! In bocca al lupo, e se vi va bene mandatemi un mail.
TABELLA ALLENAMENTI:
Allenamento | Andatura | Variazioni | |
Lunedì | MEDIO L (11Km) | 4'40'' | - |
Martedì | RISC L (8Km) | 4'40'' | Progressioni in salita 10x200m - Rec.corsa lenta 1' circa |
Mercoledì | MEDIO M (14Km) | 4'40'' | - |
Giovedì | RISC L (8Km) | 4'40'' | Variazioni 4x1,5Km - Rec.corsa lenta 5' circa |
Venerdì | MEDIO V (14Km) | 4'00'' / 4'10'' | - |
Sabato | - | - | - |
Domenica | LUNGO | 4'40'' | - |
NB La preparazione dovrebbe durare otto settimane; nelle prime quattro i lunghi crescono da 24Km a 32Km, poi scendono fino a 21 Km.
ALLENAMENTI EFFETTIVI
Come vi dicevo, tra la teoria e la pratica c'è la sua differenza… forse può spaventarvi la tabella (oppure a chi già corre maratone sembrare troppo leggera), forse vi chiederete poi quanto effettivamente va seguita...
Come già detto, ogni volta che per impegni, per uscite in montagna o per poca voglia non mi sono sentito di seguirla non l'ho fatto, diciamo che l'ho solo presa come riferimento e stimolo. Comunque, ecco cosa ho fatto nelle sette settimane di preparazione.
Settimana | Lun | Mar | Mer | Gio | Ven | Sab | Dom |
1 | - | - | - | - | 14km 4’08’’ | 6km + 10 salite | 27km 5’00’’ |
2 | 13km 4’37’’ | 14km 4’12’’ | 8km + 10 salite | - | 14km 4’25’’ | - | - |
3 | 14km 4’06’’ | - | 8km + 4x1,5km (R5’) | 11km 4’18’’ | 31km 4’41’’ | - | 14km 4’30’’ |
4 | - | 14km 4’06’’ | 8km + 4x1,5km (R4’) | - | 28km 4’36’’ | - | 8km 4’40’’ |
5 | - | 14km 4’03’’ | 8km + 4x1,5km (R4’) | 15km 4’45’’ | - | - | - |
6 | 23km 4’12’’ | - | 17km con variazioni | - | 17km 4’30’’ | - | - |
7 | 17km 4’20’’ | 9km INFIAMMAZIONE | - | 9km 4’45’’ | - | - | GARA |
In totale: 425 Km !