Una giornata sulla neve: semplice e fortunata

di Gabriele Villa


Il giorno dopo il rientro da una bella giornata trascorsa sulla neve, nonostante fosse stata una di quelle da mordi e fuggi, ovvero 'parti al mattino e torni le sera', avevo scritto un post sulla mia pagina Facebook per condividere alcune foto che mi parevano riuscite bene, sia per l'ambiente invernale che per i colori di un tramonto inusuale.
Niente di sensazionale, tanto che avevo scritto come titolo "Basta davvero poco per trascorrere una gran bella giornata". Sono rimasto sorpreso nei giorni seguenti dal buon gradimento che era arrivato attraverso un centinaio di "mi piace" e svariati commenti che, al di là dei numeri assoluti non rilevanti, mi dicevano che le foto erano piaciute. Successivamente, tra i vari commenti ne è arrivato uno dell'amico Giovanni Preghiera che diceva riferendosi a ciò che avevo scritto nel post "Ciao Gabriele. Poco? A me sembra tanta roba. Saluti".
Ho risposto di getto a Giovanni: "Beh, a pensarci meglio non hai tutti i torti, anche perchè i benefici per quella giornata li sento ancora". La riflessione l'ho fatta dopo, a dire il vero, capendo che l'amico aveva ragione, non era stato poco ciò che avevo visto, fotografato e vissuto, piuttosto era stato "poco" ciò che avevo fatto in concreto per ottenere quella giornata, se non godere di una serie di circostanze di coincidenze fortunate.
A volte succedono eventi meteorologici in ordine "sbagliato", ma se gli stessi si mettono in fila nella maniera giusta ecco che vivi e godi la "giornatona" che ti aspettavi: la copiosa nevicata della notte dell'Epifania, il tempo che si rimette al bello già il giorno dopo (che vuol dire che gli spazzaneve hanno modo di rimettere le cose in ordine, ovvero sia le strade che i parcheggi auto) e a seguire il meteo che recita "bella giornata di stampo autunnale con cielo terso e ottima visibilità". Non rimane che preparare lo zaino e caricare le ciaspole in auto.

Conoscere i luoghi è un grosso vantaggio perchè riesci a programmare la tua giornata con più attendibilità.
A Pralongo sapevo di trovare la neve sugli alberi dopo la nevicata di due giorni prima e in effetti già al parcheggio il "ricamo" richiamava, ma il sole era solo lì, poi verso la casèra al Pian ci sarebbe stata l'ombra e la temperatura era a -6°C lì sul piazzale e al sole. La mia faccia esprime la perplessità, ma lo spettacolo era proprio all'ombra e bisognava prepararsi al sacrificio.

Era uno spettacolo, perchè il pomeriggio del giorno precedente era stato con il sole, ma non qui che è zona esposta a nord, quindi eravamo nelle condizioni ideali per godere l'ambiente invernale nel suo freddo splendore.
L'amico Giovanni Mari in un commento alla foto mi ha scritto "sbatti i piedi e cammina, pian piano ti riscaldi".
In effetti lo avevamo fatto andando avanti per buon chilometro poi, arrivat in una zona di sole pareva di essere in un altro mondo. Siccome da lì in avanti sarebbe stata solo ombra, c'è stata una rapida decisione e si è deciso di tornare all'auto perchè era ancora primo pomeriggio e, spostandosi di appena dieci chilometri in auto avremmo ritrovato il sole. Del freddo ci sarebbero rimaste le foto del bel ambiente innevato.

Coi è un paesino incantevole, poco sopra Mareson di Zoldo. Non sempre è facile trovare posto per l'auto, specialmente in inverno dopo una nevicata recente quando le piazzole non sono pulite alla perfezione, ma la fortuna quel giorno era con noi e il parcheggio era proprio in paese, giusto giusto per la "Pandina".   
Cento metri con le ciaspole in mano e poi, via in neve fresca con la traccia da battere. Cosa volere di più?

Nessuna meta era prevista quel pomeriggio, nessuna ambizione era in noi, solo il piacere della neve fresca in cui affondare le ciaspole. la carezza del sole sulle guance, unico punto scoperto del corpo, e la bassa Val di Zoldo da ammirare con gli Spiz di Mezzodì e la bella piramide del Pramper.
Il sole era il nostro orologio, il suo tepore in diminuzione è stato il segnale del momento in cui ritornare sui nostri passi e ritornare a Coi con ancora la luce del sole e il tempo di pulire e riporre le ciaspole per rientrare.

La giornata si sta concludendo con il tramontare del sole sul Pelmo che con la sua possente mole sovrasta l'abitato di Coi e troneggia sulla Val di Zoldo. Il Civetta che gli sta di fronte, a sera gli proietta la sua ombra, forse con un poco di invidia, così le creste sommitali si tingono degli ultimi raggi della giornata.

Ma è proprio una giornata fortunata e così riesco a cogliere l'ultimo raggio di sole della giornata.
Un colpo di fortuna colto al volo entrando in un'area privata di Mareson per non perdere l'attimo fuggente.
Dietro mi suona un'inquilina del caseggiato la quale con l'auto doveva entrare proprio lì.
Mi sono spostato di due metri e ho preso la macchina fotografica e allora la ragazza non si è arrabbiata perchè ha capito che volevo scattare la foto e, dopo avere guardato in alto verso il Pelmo ha detto "è proprio magnifico, vero?". Già!

Gabriele Villa
Una giornata sulla neve: semplice e fortunata
Val di Zoldo 7 gennaio 2022