Toccata e fuga alla Cima Ombretta Est
di Claudio Pra
Mi mancava, lo ammetto.
Mi mancava una bella escursione in “ambiente”.
Il lunghissimo e devastante inverno appena trascorso e il maltempo imperante
di questo fin qui sfortunato 2014 mi avevano fiaccato e impigrito.
Poche escursioni e tutte piuttosto semplici.
Quando da un po’ non sei in contatto con la grande montagna, oltre a
sentirne la mancanza hai inizialmente anche una sorta di timore nel
frequentarla nuovamente.
Hai bisogno di riprovare determinate sensazioni per sentirti un tutt’uno con
lei.
La salita alla Cima Ombretta Est mi ha riconciliato con la montagna.
Questa notevole cima che supera di poco i 3.000 metri, visibile in tutto il
suo splendore dall’ingresso della Valle Ombretta, è alla portata di buoni
camminatori disposti a faticare parecchio e abituati a muoversi su terreni
impervi.
Alzarsi la mattina prestissimo è
una violenza contro se stessi ma poter assaporare la nascita di un nuovo
giorno è impagabile. Spesso parto al buio per potermi trovare già in quota
all’arrivo del primo Sole.
Che incanto osservare le cime che cominciano a colorarsi di rosso, quel
rosso intenso che dura solo dieci minuti e che in seguito si diluisce in
colori meno vivi, quasi un artista un po’ eccentrico dipingesse sulla sua
tavolozza un incredibile capolavoro in pochi istanti.
La vista del Sasso Vernale rosso fuoco ha aperto la mia giornata, anzi, la
mia mattinata dato che per problemi di famiglia dovevo essere di ritorno
entro mezzogiorno.
Contando su una buona ma non ottimale condizione fisica, dal punto di
partenza ho imboccato il frequentato sentiero CAI 610, che sale al Rif.
Falier, lasciandolo presto per scartare a destra prendendo una scorciatoia
ben segnata che si ricongiunge al sentiero principale poco prima di Malga
Ombretta, il solenne solco scavato tra la lunghissima e mitica parete sud
della Marmolada e le Pale del Fop.
Dalla malga è già visibile in fondo alla valle la cima aguzza dell’Ombretta
Est, che sembra quasi irraggiungibile tanto è slanciata verso il cielo, da
cui si stacca in torrione impressionante (il Fungo d’Ombretta) che si nota
bene man mano che ci si avvicina al Rif. Falier.
Dalla malga ho percorso il sentiero che si tiene alto sopra la valle e in
breve ho raggiunto il rifugio.
Mi sono poi inoltrato nel vallone che raggiunge il Passo Ombretta, sempre
percorrendo il sentiero CAI 610.
E’ un vallone che trae in inganno perché sembrerebbe più corto di quel che è
in realtà ed è comunque ripido e faticoso.
Percorrendolo ho fatto un
magnifico incontro, un branco di stambecchi.
Tra di loro molti piccoli, già guizzanti.
Arrivato al Passo ho lasciato il sentiero principale volgendo a sinistra in
direzione del vicino Bivacco Dal Bianco e portandomi in seguito sotto a una
fascia rocciosa che alcuni cavi metallici aiutano a superare (anche se,
specie in salita, non ce ne sarebbe bisogno).
La traccia è comunque evidente e segnata.
Superate le roccette, cosparse di neve, sono entrato in un magnifico catino
ghiaioso dove, in alto a destra, si ergeva la mia cima.
Seguendo la traccia più alta ho raggiunto il filo di cresta da dove si apre
un impressionante panorama sul Sasso Vernale, altro 3.000 dolomitico, e la
sua vedretta.
Appena sopra di me la Cima Ombretta di Mezzo, dove sorgono alcune postazioni
militari risalenti alla prima guerra mondiale. Ho quindi percorso tutta la
cresta, approfittando del sentiero scavato nella roccia, raggiungendo in
breve la Cima Ombretta Est. Che spettacolo!
Tutta la parete sud della Marmolada lì a un passo, che sembra di poter
toccare.
Laggiù in basso la Valle Ombretta.
Appena di là, collegato da una crestina,
il Sasso Vernale con un profilo grandioso.
E poi più lontano il gruppo del
Catinaccio.
Bella la vista anche sui due Vernel.
Una mezz’ora dopo il mio arrivo la nebbia ha cominciato a salire coprendo
buona parte delle montagne.
Sono stato fortunato, ma questo è anche un altro motivo per alzarsi presto.
Raggiungendo la meta di prima mattina si hanno buonissime probabilità di
trovare condizioni di visibilità ottimali. Dopo il classico the e una
barretta di cioccolato giù a capofitto, con una sensazione di appagamento
che poche altre occasioni ti sanno dare.
Claudio Pra
Alleghe, estate 2014
Cima Ombretta Est - Gruppo della Marmolada - 3.011 metri - Dislivello 1.460 metri
Punto di partenza: al termine della stradina che da Malga Ciapèla si inoltra verso il camping e la Malga Gran Pian a quota 1.560 metri.