O adesso o mai più!

Cronaca breve di una salita al Monte Crot

di Francesco Moretti


       "Non so se su intraigiarùn ci sia posto anche per gli erbivori.
                        Alla mia età i giarùn sono duri da digerire quindi mi accontento dell’erba.
                                                                           Anche sull’erba si può arrivare abbastanza in alto."

Con tre righe ironiche e disincantate il nostro autore presenta, dall'alto delle sue 83 primavere, il diario breve della salita al Monte Crot. Nel suo scrivere trapela un velo di malinconico rimpianto per il tempo che fugge e la voglia di fare che ancora rimane intatta, mentre le forze si affievoliscono.
Però nell'aspetto del suo volto, sulla cima della montagna, traspare una felice soddisfazione.



Cronaca breve di una salita al Monte Crot

Oggi Cima Crot, non quella con una grande croce, ma quella più a destra guardando il Pelmo, quella indicata sulla Carta Tabacco con questo nome.
Ero andato due anni fa con l’intenzione di visitarla, ma non avendo notato gli ometti sul sentiero avevo proseguito.
Quella disattenzione mi è rimasta sulla stomaco così ho pensato di riprovarci.
Io e Graziella, mia moglie.
Arrivati agli ometti, e visto come si presentava il resto del percorso, Graziella ha puntato i piedi.
Con ragione tra l'altro.
Io mi sono detto: "O adesso o mai più".
Gli ultimi novanta metri di dislivello li ho percorsi in venticinque minuti.
Per me molto impegnativi.
Quasi tutti gradini di 20/30 centimetri su prato.
Ho saputo controllare bene passo e respirazione.
Sono arrivato in cima senza sentirmi provato.
Molti tratti esposti.
In cima ci sono arrivato, ma che erba dura da masticare per uno ormai senza denti!

Cielo velato quindi foto con poco contrasto ma in compenso ben leggibili anche secondi e terzi piani.
Treppiede e autoscatto.
Si, anche treppiede nello zaino come non bastasse a far peso acqua e cibarie.
Non faccio in tempo a mettermi in posa che suona il telefonino.
Graziella.
La tranquillizzo.
Il panorama è un 360 gradi stupendo.
Scatto, scatto, scatto.

Mangio qualcosa, un sorso d’acqua e inizio a scendere.
E’ un po’ triste trovarsi soli in cima senza nessuno a cui stringere la mano!

Scendo guardingo.
La sicurezza di piede è una sensazione ormai dimenticata.
In certi punti la traccia è esposta.
In salita non l’avevo notato.

Ecco, finalmente vedo Graziella seduta su un sasso.
Fine dell’avventura.

A quando la prossima?
Alla mia età non si fanno programmi.
Si vive giorno per giorno.
La vita la si coniuga tutta al presente.


Francesco Moretti
O adesso o mai più!
Monte Crot, 4 luglio 2014