Tour del Cervino: un'avventura vissuta intensamente

testo di Alberto Taddia
foto di Alberto Taddia e Fabio Cenacchi


Un grande trekking tra montagne maestose, lungo valli straordinarie contornate da una natura per lunghi tratti intatta: è il “Tour del Cervino”.
Un viaggio che inizia e finisce di fronte ad una delle montagne più belle delle Alpi, un viaggio che ripaga l’impegno fisico di chi lo percorre con emozioni e sensazioni che probabilmente pochi altri trekking possono riservare.
Forse troppo poco conosciuto da noi è questo un giro che permette, nel percorrere sei valli diverse, di muoversi al cospetto di cime importanti come quelle della Corona Imperiale, di lambire complessivamente una trentina di vette di oltre 4000 metri.
Nel suo splendido libro “TOUR DEL CERVINO” il giornalista e grande fotografo Mario Colonel lo definisce come “La più bella passeggiata delle Alpi”.
In un passo della sua introduzione si legge: “Credo nel Tour del Cervino come credo nel cielo, poiché basta alzare gli occhi per contemplare la sua bellezza. Nel cuore delle rocce, delle foreste dei prati d’altitudine e delle grandi vette, l’escursionista ritorna lentamente viaggiatore, oltrepassando i colli e le frontiere su queste vie percorse in passato da mercanti e venditori ambulanti, soldati e contadini, pellegrini e briganti”.

Qualche nota tecnica
Creato per iniziativa dell’associazione vallesana “Valrando” ed inaugurato nel 2002 il Tour del Cervino si articola su 220 chilometri di ottimi sentieri, in parte in territorio svizzero (3/4 circa) e in parte in territorio italiano.
Due sono i ghiacciai di cui è prevista la traversata, due ghiacciai facili ma da non sottovalutare.
Solitamente il Tour viene frazionato in otto tappe su un percorso che si presta a numerose varianti; non presenta difficoltà tecniche particolari ma richiede un po’ di esperienza e una buona resistenza fisica data la lunghezza delle tappe e i sostanziosi dislivelli ad affrontare.
Offre la possibilità ai trekkers di realizzare alcuni trasferimenti “meccanizzati” in Bus o con impianti di risalita.

Il tracciato da noi seguito è stato quello ufficiale, così suddiviso:

1a tappa

Cervinia (2003 metri) – Funivia per Plan Maison (2554 metri) - Colle del Théodulo (3317 metri) - Zermatt (1603 metri)
Dislivello in salita (escluso il tratto in funivia): 800 metri
Dislivello in discesa: 1700 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 7 ore

2a tappa

Zermatt (1603 metri) – Sunnega (2228 metri) - Tàschalp-Ottavan (2214 metri) - Europahútte (2240 metri)
Dislivello in salita: 500 metri*
Dislivello in discesa: 200 metri*
* cifre indicative date dalle guide, in realtà la tappa presenta parecchie salite e discese non
facilmente valutabili nel computo complessivo dei dislivelli; noi abbiamo calcolato un dislivello reale in salita di oltre 1000 metri.
Tempo di percorrenza orientativo: 8 ore
(la tappa è resa più lunga del previsto da un tratto di sentiero non praticabile per una frana).
 

3a tappa

Europahútte (2240 metri) - Galenberg (2600 metri) – Gasenried (1659 metri) – St.Niklaus (1208 metri)

Dislivello in salita: 500 metri
Dislivello in discesa: 1400 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 6-7 ore

4a tappa

St-Niklaus (1208 metri) – Telecabina per Jungu (1968 metri) - Augsbordpass (2894 metri) - Gruben (1825 metri)
Dislivello in salita (escluso il tratto in telecabina): 926 metri
Dislivello in discesa: 1069 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 6 ore

5a tappa

Gruben (1825 metri) – Meidpass (2790 metri) - Zinal (1675 metri)
Dislivello in salita: 1070 metri
Dislivello in discesa: 1200 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 7-8 ore

6a tappa

Zinal (1675 metri) – Funivia di Sorebois -  Colle di Sorebois (2835 metri) - Lago di Moiry (2250 metri) -
Colle di Torrent (2916 metri) – Villa (1739 metri)  - Bus per Arolla (2008 metri)
Dislivello in salita (escluso il tratto in funivia): 1100 metri
Dislivello in discesa (escluso il tatto in Bus): 1400 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 7 ore

7a tappa

Arolla (2008 metri) – Ghiacciaio alto di Arolla - Colle Collon (3082 metri) - Rifugio Collon – Nacamuli (2818 metri) –
Rif. Prarayer (2005 metri)
Dislivello in salita: 1100 metri
Dislivello in discesa: 1100 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 8 ore

8a tappa

Rif. Prarayer (2005 metri) - Colle di Valcournera (3066 metri) – Finestra di Cignana (2441 metri) –
Perreres (1800 metri) – Cervinia (2003 metri)
Dislivello in salita: 1200 metri
Dislivello in discesa: 1450 metri
Tempo di percorrenza orientativo: 8 ore 

Il “nostro” Tour del Cervino 

Un’idea “lì” da tempo, un progetto condiviso con alcuni dei compagni di viaggio del Tour del Monte Bianco del 2004, quel giro straordinario purtroppo contrassegnato da un meteo troppo spesso inclemente.
Assieme a me questa volta mia moglie Loriana, Annalisa, Franco, Fabio, Stefano e Luca.
Presa la decisione di organizzare il giro, stabilito il periodo, ci siamo inoltrati in una appassionante fase di preparazione con la raccolta di documentazione, la ricerca e la prenotazione degli alloggi di tappa, l’approvvigionamento delle carte necessarie, lo studio del percorso.
La necessità di dover attraversare due pur facili ghiacciai ha richiesto un minimo di valutazione dell’attrezzatura da portare per contenere al massimo il peso degli zaini visto l’impegno del trekking.
Poi, con l’avvicinarsi del giorno ormai attesissimo della partenza, un occhio continuo al meteo le previsioni contrastanti ci fanno temere un tour non impeccabile dal punto di vista meteorologico, ma l’entusiasmo ormai è alto e il pensiero passa oltre.
E’ il 13 agosto: al nostro arrivo a Cervinia, punto di partenza del giro, ci accoglie una giornata disastrosa: freddo, pioggia, nubi tenebrose. Il nostro progetto prevede di percorrere, il giorno stesso dell’arrivo in valle d’Aosta, una parte della prima tappa per lasciarci alle spalle subito le brutture di Cervinia e dormire in quota al rifugio del Theodulo. Chiamiamo telefonicamente il rifugista che ci parla, da lassù, di visibilità zero, pioggia mista a neve, vento forte, temperatura vicina allo zero…: quanto basta per desistere, cercare un albergo e sperare nel giorno dopo! Il giorno seguente il tempo è soleggiato con qualche nube non preoccupante: si parte!
L’aria è frizzante, si cammina lungamente su un tappeto di neve fresca caduta il giorno prima: non ci sembrava vero eravamo finalmente in marcia.
Sono state giornate di lunghe e appaganti camminate, fortunatamente senza intoppi a parte qualche ginocchio capriccioso che ha richiesto a qualcuno di stringere un po’ i denti. Un meteo tutto sommato migliore del previsto: ampi sprazzi di sole, nuvole di passaggio, qualche sporadico momento di pioggia.
Una sola giornata bizzarra in corrispondenza della penultima tappa con un acquazzone al mattino, poi sole, poi ancora, nell’approccio al ghiacciaio di Arolla, nuvole con vento e pioggia, visibilità ridottissima. Uno sfogo che ci ha preoccupato ma è durato fortunatamente poco lasciando in breve lo spazio al definitivo bel tempo. 

Cosa resta

Otto giorni scivolati via meravigliosamente che oggi, nello scrivere queste righe, rivivo ancora con emozione.
Ricordo le lunghe traversate su sentieri balcone, gli scorci sul Monte Rosa, le viste di giganti innevati di straordinaria bellezza ma dai nomi impossibili: Weisshorn, Bishorn, Zinalrothorn, Brunegghorn, Dent Blanche….
Rivedo i passaggi in paesini incantati e caratteristiche borgate chiamate Jungu, Gruben, Blatten, ma anche il faticoso raggiungimento dei diversi Passi che hanno segnato il percorso, prima il Colle del Theodulo e poi in sequenza: Augsbordpass, Meidpass, Col Torrent, Col Collon, Colle di Valcournera.
Rivivo il percorrere di zone aspre e selvagge, le pietraie immense, l’energia dei torrenti, l’incontro con animali selvatici. Ricordo le imprecazioni contro gli scempi compiuti dall’uomo nei comprensori sciistici tra Cervina e Zermatt, luoghi fantastici deturpati in modo insopportabile da costruzioni e impianti di risalita.
Ma ricordo anche lo spirito di gruppo e la straordinaria compagnia degli amici che hanno condiviso con me questa esperienza, le risate, le meritate birre al termine di ogni tappa mentre lo sguardo già scorreva sulla carta l’itinerario del giorno dopo.


Alberto, Annalisa, Fabio, Franco, Loriana, Luca, Stefano


Tour del Cervino,  14-21/agosto/2006