Alp Wars - "Nel ghiaccio fino al collo"

di Leonardo Caselli

foto di Alessandro Vitali


Nel solito posto alla solita ora di un insolito ferragosto.
Arrivai all'appuntamento un po' in anticipo.
Dopo due sigarette arrivò Tony Nel.
A ruota Che Se Natika e dopo la terza sigaretta arrivarono Bibì (senza Bibò), una maestrina con uno zaino pieno di guanti ed infine il grande maestro Joda.
Chiedemmo immediatamente a Bibì perchè non c'era Bibò.
Rispose che non poteva venire perché a Bibò neve e ghiaccio provocano forti ed improvvisi attacchi di dissenteria acuta (deve essere un'epidemia).
Visti gli ultimi avvenimenti vissuti su altri monti ho pensato che era meglio così, non si sa mai.

"E Ben Jamin. Anche lui non c'è?
No non viene perchè pensa che non sia in "condizioni".
Non è in condizioni? Come mai, sta male?
Non lui cretino, il Vaio of the Colors. Dice che a ferragosto non si va a fare il Vaio of the Colors, ma si va al mare a tirarsi i gavettoni.
"
Immediatamente Bibì diede una chiara dimostrazione che in fondo ad ogni uomo c'è sempre un bambino.
"Evviva, andiamo anche noi a tirarci i gavettoni al mare".
Per farlo stare zitto gli consigliai una nota agenzia viaggi che avrebbe fatto al caso suo.
Poi, al mare!
Sono tornato da lì apposta per andare sul Vaio of the Colors.
Però... Che Se Natika in costume.....
Meglio non pensarci.
Sai quante sigarette.
"Piuttosto, non è che rischiamo di essere attaccati da.......
No, no, sono tutti in ferie.
In ferie! E dove sono andati?
Sono andati alle Maldive.
Alle Maldive?
Si sono tutti là. Alcuni giocano a beach volley con il neurone di Fra Cinti (è ancora la), altri armati di secchiello e paletta stanno cercando di costruire una falesia con la sabbia, ma quando arrivano agli strapiombi gli cade sempre giù tutto.
Allora si può andare tranquilli?
Si. si, andiamo
."

Dopo essere passati a recuperare il Comandante Mark sul suo pianeta natale nella vicina provincia di RO digus ci avviammo verso Great Field da dove parte il sentiero che porta all'attacco del Vaio of the Colors.
Dopo esserci preparati ci incamminammo ed ancora sul tratto di strada asfaltata una big car nera ci passò di fianco. L'immediato commento di Bibì fu bilingue, la prima parola nella sua lingua madre, il resto in italiano.
"Soccmel, con questa si cucca alla grande".
Con grande stupore notammo che alla guida di questa big car nera c'era una nostra vecchia conoscenza.
Il mitico Sander Lander che evidentemente non aveva capito che per cuccare con quella macchina era meglio se andava a Rimini.
Dovete sapere che Sander Lander è un profondo conoscitore delle little Dolomiti. Se dovessi perdermi da quelle parti e potessi scegliere tra un GPS e Sander Lander, opterei sicuramente per lui, anche se il GPS è sicuramente meno timido.
I modelli più evoluti parlano anche.
Gli chiedemmo immediatamente se voleva venire con noi a salire il Vaio of the Colors.
La prima decisa risposta fu: "Ma...., non saprei, però....a ferragosto".
Noi ovviamente insistemmo.
La seconda convintissima risposta fu: "Va beh...., quanto tempo ho per prepararmi?"
La risposta del grande maestro Joda fu:"Se piccozza e ramponi con te hai, già pronto tu sei".
Iniziammo a percorrere il sentiero che porta all'attacco del Vaio of the Colors con ancora un ragionevole dubbio.
"A ferragosto ci saranno ancora il ghiaccio e la neve?"
Arrivati all'attacco, ogni dubbio fu presto fugato. Una bella lingua di neve, iniziava qualche decina di metri sopra l'attacco della via e si perdeva alla vista man mano che si saliva con gli occhi.
"Bene direi che possiamo iniziare a mettere i ramponi".

Immediatamente Bibì, Tony Nel e il comandante Mark capirono perché i ramponi con "aggancio rapido" si chiamano così. Dopo qualche tempo la riuscita di questa prima impresa provocò gioia ed esultanza.
Nel frattempo il resto della comitiva aveva già risalito una parte del canale, accorgendosi che dopo poche centinaia di metri la neve terminava lasciando il posto a ghiaioni e salti rocciosi.
"E adesso chi lo dice che dovranno toglierli subito".
"Metti il rampone, togli il rampone, rimetti il rampone. Grande esperienza per loro questa è." - disse il grande maestro Joda.
Anche loro furono evidentemente dello stesso parere, perchè immediatamente iniziarono a ringraziarlo in varie lingue: "cat' iena un càncar...., che te vegna un colpo...., soccmel ac do maron...... ecc."
(tre province in un colpo solo).
Terminati i ringraziamenti riprendemmo la salita non proprio su ghiaccio.

Giunti a circa metà del percorso ci fermammo per una pausa ristoratrice.
La maestrina, iniziato il censimento dei guanti che popolavano il suo zaino, si accorse che ne mancava un paio.
Li aveva dimenticati praticamente all'attacco del Vaio of the Colors.
Il suo viso si fece presto buio e triste.
Il grande maestro Joda vedendola in quelle condizioni si impietosì e disse:
"A recuperare i guanti io vado. Voi qui attendete."
E con pochi agili balzi, incredibili data la sua veneranda età, scomparve alla nostra vista.
Nell'attesa noi consumammo il consueto pranzo a base di carboidrati e zuccheri.
Vedendo che i miei carboidrati erano un po' spompati, Che Se Natika mi offrì uno dei suoi panini al prosciutto, marca "Big Bubble".
Dopo dieci minuti mi chiese se ne volevo un altro. La ringraziai e le dissi di tenerlo per la prossima volta perché stavo ancora masticando il primo morso del primo panino.

Dopo poco il grande maestro Joda ritornò vincitore. Aveva ritrovato i guanti perduti.
Indescrivibile la gioia della Maestrina che premiò il grande maestro Joda con un bel bacio sulla guancia.
La matematica non è mai stata il mio forte, ma subito feci un rapido calcolo mentale:
"Paio di guanti sta a bacio sulla guancia come giacca in goretex nuova sta a xxx".
Chiesi quindi a Che Se Natika:
"Non è che hai dimenticato all'attacco del Vaio la tua giacca in goretex nuova e se non la hai dimenticata, posso buttarla giù io legata ad un sasso e poi andarla a riprendere?"
La risposta che seguì confermò che la matematica non è ancora il mio forte.
Terminata questa allegra parentesi, in diversi cominciammo a chiederci: "ma la neve e il ghiaccio dove sono?"
Il grande maestro Joda rispose:
"Voi il ghiaccio non vedete perché la forza non usate. Ora un esperimento noi fare. Gli occhi voi chiusi terrete.
Le cose negative abbandonare voi dovete e con l'aiuto della forza, ghiaccio e neve appariranno
."

La maestrina fu la prima:
Joda: "Cosa tu vedi?"
Maestrina: "Vedo....una grande cascata di ghiaccio..... formata da cinque grandi candele che sembrano.... cinque dita..... una mano.... no, no..... è un guanto..... è una cascata a forma di guanto.... bellissima."
Joda: "Bene. ora tu Bibì."
Bibì: "Vedo.... un ghiacciaio.... un grande ghiacciaio."
Joda: "Qualcuno sul ghiacciaio tu vedi?"
Bibì: "Si... c'é qualcuno.... è solo uno... anzi.... una.... E'.....è Che Se Natika in costume da bagno...."
Tutti i presenti di sesso maschile: "Voglio vedere anch'io..... Voglio vedere anch'io....."
Una ramponata sugli stinchi lo riportò immediatamente alla realtà.
Joda: "Guay Col Fum, Ora a te tocca."
Guay Col Fum: "Vedo.... un grande pullman.... pieno di gente..."
Joda: "Un pullman? Forse in montagna lui và. Pieno di alpinisti lui è."
Guay Col Fum: "Ma... non sembrano proprio alpinisti... hanno tutti secchiello e paletta..... anzi.... non è un pullman..... è.... Aiuto..... una nave da crociera..... in mezzo al mare..... e... nooooo.... sta andando alle Maldive...... Aiutoooooo.... svegliatemiiiiii....."
Ramponata sugli stinchi.
Guay Col Fum: "Grazie mille per la ramponata sugli stinchi.... e poi... su quella nave mi davano da mangiare in continuazione... e io ingrassavo...ingrassavo e pensavo, dopo non riuscirò più a fare il 7c."
Che Se Natika: "La matematica non è proprio il tuo forte."
Joda: "Forse provandoci tutti insieme, la mente dal lato oscuro libera noi avremo."

Ed immediatamente, come per magia, ci ritrovammo circondati da ghiacciai e seracchi che iniziammo a salire da ogni parte. Ad un certo punto la mia mente era talmente libera che mi ritrovai nel vero senso della parola "con il ghiaccio fino al collo".

Ripresa la salita e usciti dal Vaio, dopo una breve pausa, si doveva decidere quale sentiero di discesa prendere.
Decidemmo di affidarci a "GPS" Sander Lander che ovviamente scelse il sentiero più "panoramico".
Effettivamente il panorama era molto "bello" e ci ricordava con nostalgia quelle giornate di novembre a Ferrara, quando è possibile passare di fronte al castello Estense senza accorgersene perché è coperto da una coltre impenetrabile di nebbia.
Lui guidava il gruppo e immedesimatosi nella parte del GPS, ogni tanto pronunciava frasi del tipo:
"bip... a cinquanta metri svoltare a destra" oppure "bip... all'incrocio svoltare a sinistra".

Ritornammo non si sa come e passando per dove, alle macchine che, non prima della solita sosta, nel solito ristorante, ci avrebbero riportati a casa.
Che dire. Un bel ferragosto sul Vaio of the Colors nelle Little Dolomiti conclusosi con questa frase del grande maestro Joda: "Dalle cose negative la mente liberato avete, e il ghiaccio apparso è".
Anche se non definirei Che Se Natika in costume da bagno una cosa negativa....
Comunque..... se lo ha detto il grande maestro Joda....
Che la forza sia con voi.

Guay Col Fum
Ferrara, 16 novembre 2006

[Nota dell'Autore: Ovviamente ogni riferimento a cose, persone, panini, pullman, navi da crociera, secchielli e palette è puramente casuale.]


Ringraziamenti:

A Bibò per non essere venuto con noi.

A GPS Sander Lander, per le belle foto e per averci fatto godere di un panorama veramente "bello"

A Che Se Natika, per avermi prestato la sua bella macchina fotografica con la quale ho sicuramente scattato delle belle foto che dopo tre mesi, non ho ancora visto.

Al fornaio di Che Se Natika, per gli ottimi panini.

Al panino, che ogni tanto torna a trovarmi.

Al Vaio of the Colors, per i suoi ghiacci perenni.

Alla mia professoressa di matematica, per quello che ha dovuto sopportare.

Consigli:

Al Capitano della nave: "Forse è meglio cambiare rotta."

Post Scriptum:

Il neurone di Fra Cinti non ne può più di stare alle Maldive a giocare a beach volley. Se qualcuno dovesse passare di là, gli dia un passaggio per tornare a casa.

Se passate di là e vedete una falesia, lasciate perdere.

Per Che Se Natika: scherzavo, il tuo panino era buonissimo. L'ho anche consigliato al mio gommista.

Nella foto non ero caduto in un crepaccio e non è un fotomontaggio.

Se non lo aveste capito, io non ho mai fatto il 7c e probabilmente non lo farò mai.