Una serata di diapositive

 

di Simona Rizzatello

 

Se c’è una cosa piacevole dei viaggi in pullman nelle gite sociali è la possibilità di chiacchierare, non necessariamente sempre e solo di montagna, verificando affinità, scoprendo passioni comuni, identiche sensibilità.

Proprio al rientro dalla ciaspolata di Valparola, fra una chiacchierata e l’altra, era nata l’idea di trovarsi per una serata di diapositive, una di quelle in cui qualcuno, più avanti negli anni e più carico di esperienze, racconta agli altri un po’ della sua storia.

Così, direttamente sul pullman, l’appuntamento era stato fissato per tre giorni dopo; al resto aveva pensato il passa parola che aveva fatto confluire una ventina di persone presso la sede sociale.

E le diapositive hanno raccontato una storia personale iniziata più di trent’anni prima, quando l’alpinismo poteva veramente definirsi “d’altri tempi”. (Del resto chi si legherebbe oggi assicurato da un’imbragatura realizzata con un capo della corda di cordata e con un moschettone nemmeno con la ghiera?).

 

 

 

Una storia personale, ma intrecciata alla vita della Sezione del Cai, ai corsi di roccia e di alpinismo, ad un periodo in cui certamente sembrava prevalere una anarchica spontaneità piuttosto che un ben regolamentato tecnicismo.

Così, tra storie di corsi, di gite sociali e personali, di fiori e animali, di arrampicate, di escursioni, di bivacchi, sono trascorse quasi due ore piacevoli, sia per chi raccontava che per chi ascoltava.

Piacevoli anche nello scoprire, così come in pullman al ritorno dalla gita, affinità di passioni e di carattere, magari da consolidare con uscite da fare assieme, condividendo lo stesso modo di concepire l’andare in montagna.

 

Gabriele Villa  

 

Il giorno dopo arriva una foto per posta elettronica (ah, la comodità dei moderni mezzi di comunicazione …), accompagnata da un significativo commento.

 

 

 

Ciao Gabri,
ecco quello che, oltre all'amore per la montagna, abbiamo in comune.

Ti allego la foto. Come puoi vedere .... .è anche il mio fiore preferito ....

qui eravamo sul sentiero Pojesi.

........ sai ho riflettuto tanto sul discorso di ieri sera ed è vero; non importa quello che si va a fare perchè non è la difficoltà che ti rende grande o il saper fare tante cose, ma è lo spirito e l' amore con cui vai in montagna che fa la differenza ....

Io non sono brava ad arrampicare, a fare ferrate, perchè ho paura e so che questo è il mio limite, ma so che la mia forza è l'amore che ho per la montagna ….

Adoro camminare su di lei e in lei perchè il silenzio che ti accompagna, la vista sui suoi prati sulle sue cime sono un qualcosa che solo in pochi riescono a capire....

la sensazione forte  che si prova quando  si incontra un animale che in quell'istante solo tu vedi è come un segreto che si rinchiude in te....
Grazie per le bellissime diapositive che hai fatto vedere ieri sera, si vedeva l'amore che hai per Lei e per tutto quello che Lei (la montagna) rappresenta....

E’ stata proprio una bella serata........

 

 

Simona Rizzatello  

19 gennaio 2006