... un saluto a Loris De Barba
di Gabriele Villa
Loris De Barba (terzo da
sinistra nella foto) oltre ad essere uno stimato fotografo era anche un
grande amante delle terre alte (alpinista e scialpinista), che raccontava
nel suo blog, su cui si descriveva così: "Alla passione per la montagna
ho associato quella della fotografia, senza comprendere però quale delle due
sia predominante".
E' morto a settantuno anni precipitando dalle Torri di Camp dove era salito
per realizzare foto al tramonto.
Loris De Barba era per me uno degli "amici da lontano"
conosciuto condividendo l'esperienza multimediale tra intraisass
di Alberto Peruffo e altitudini di Teddy Soppelsa, in anni
ricchi di iniziative culturalmente stimolanti.
La comune passione per la montagna e la condivisione di quelle esperienze
hanno fatto nascere amicizie che sono cresciute, alimentate non tanto dalla
frequentazione personale quanto da empatie e simpatie, a volte "confermate" in
incontri, di solito occasionali, in cui potevi percepire il legame
psicologico e la forza empatica.
Ho visto Loris a San Tomaso Agordino in occasione delle premiazioni del
"Pelmo d'Oro a fine luglio 2023 a dieci anni di distanza dalla foto sopra,
scattata a Longarone, e ci siamo salutati dandoci la mano e scambiando
qualche frase a ricordo dei "vecchi tempi". Per me è stato piacevole come
rivedere un vecchio compagno di scuola.
Lo avevo rivisto quest'anno a Pedavena, ancora alle premiazioni del Pelmo
d'Oro, con immutato piacere.
Ieri ho letto la notizia della sua scomparsa, ma non trovando parole per
esprimere un dolore così inaspettato, ho pensato di farlo condividendo le
parole e gli scritti di chi lo ha conosciuto più da vicino e meglio di me.