a "ritrovo dei Veci Scarponi in Valle di Santa Felicita (Bassano del Grappa)"
di Gabriele Villa
Partito presto da Ferrara eccomi poco dopo le nove nel parcheggio auto
all'imbocco di valle Santa Felicita, a due passi dalla trattoria "dalla
Mena", per un non meglio identificato ritrovo di "veci alpinisti" con
tante storie da farci raccontare. Questo mi aveva detto e proposto
a fine luglio, l'amico Flavio, dai più conosciuto come Bubu.
Ci eravamo incontrati a San Tomaso agordino alle premiazioni del Pelmo
d'Oro e lì mi aveva chiesto se fossi interessato a collaborare nel fare
alcune interviste a questi vecchi alpinisti della zona con epicentro
Bassano del Grappa, durante un ritrovo che si sarebbe svolto a metà
settembre. La proposta era abbastanza indefinita, ma per me ugualmente
solleticante e avevo accettato. Sulla fiducia.
Nell'imminenza dell'appuntamento l'amico Bubu mi telefona che avrà un
impegno proprio quella mattina e mi dà il numero di telefono di Vladi,
sarà lui il mio riferimento fino al primo pomeriggio.
Intanto vedo gente arrivare al parcheggio e poi dirigersi verso il
ristorante, seguo il flusso e arrivo in quella che intuisco sarà la chiesa
all'aperto, con un tavolo a fare da altare improvvisato sotto un piccolo
gazebo.
Qualcuno è già lì per predisporre gli spazi: chi stende un "bucato di
fotografie" scattate in montagna, chi sistema le panche, chi espone un
quadretto con i medaglioni disegnati che di anno in anno vengono
realizzati a ricordo dell'evento, così comincio a capire qualcosa di più
sul fatto che questo è un gruppo ben organizzato, i "Veci Scarponi",
composto da soci "di una certa età" che fanno capo a varie sezioni del
CAI di Bassano, di Marostica, di Castelfranco Veneto, di Cittadella, di Venezia e forse
di altre ancora, limitrofe.
Mi informo sul programma che prevede la Messa alle dieci, l'intervento di
alcuni relatori e poi un rinfresco.
Oramai sono arrivate parecchie persone, fra loro riesco ad individuare Vladi,
vedo un gran fraternizzare, pacche sulle spalle, strette di mano,
calorosi abbracci, sorrisi.
Ci sono anche dei coristi che pare eseguiranno qualche brano durante la
Messa.
L'atmosfera è molto serena, rilassata, allegra, proprio un ritrovo tra amici come probabilmente è nelle intenzioni di chi organizza. Riconosco, mentre si muove con disinvoltura tra la gente, anche un Past President Generale del CAI, si tratta di Umberto Martini, che fu in carica dal 2010 al 2015.
Finalmente arriva una delle mie vecchie conoscenze bassanesi, Mauro
Moretto, Accademico del CAI, dal quale posso attingere qualche altra
informazione e mi presenta quello che si rivelerà essere una figura di
riferimento del gruppo, Amedeo Piran, anno di nascita 1926 e solo questo
già la dice lunga, vista l'energia che ancora dimostra.
Riesco a scambiare alcune parole e ho la conferma che è proprio lui
quello che, mi aveva detto Bubu, realizzava chiodi da roccia in acciaio
18/8 in una officina meccanica ma, ci tiene a precisare ..."fuori
orario di lavoro".
Ancora lui, a fianco del prete prima che questo cominci la Messa, porge
un breve saluto a tutti i presenti che, chi in piedi e chi ordinatamente
seduto sulle panche attende l'inizio della cerimonia.
Ricorda quanto sia forte in tutti loro il legame
con la valle di Santa Felicita e con la famiglia che gestisce quello che
oggi è un albergo ristorante mentre allora era una casa con una stanza
sola come
sala da pranzo e una cucina per preparare i pasti a chi veniva in valle.
Allora non c'era frequentazione turistica e nemmeno era conosciuta la
zona come palestra di arrampicata mentre loro giovani arrampicatori
frequentavano regolarmente le rocce della zona. Anche quando pioveva non
mancavano di ritrovarsi dalla Mena e, per passarsi il tempo, facevano
gare di trazioni su una trave della porta d'ingresso della trattoria.
Anche il prete racconterà del suo amore per la montagna e i "cantori"
eseguiranno qualche brano, il tutto in maniera molto informale come si
conviene in un ritrovo amichevole tra gente legata da una antica
passione.
Terminata la Messa sono previsti alcuni interventi e saluti, tra questi
la Vicepresidente del CAI di Castelfranco Veneto che ricorda i 100 anni
della sezione, Daniele Bortolozzi, presidente del CAI di Venezia che legge alcune pagine del libro del
Gruppo alpinistico GRANSI in cui si parla di attività nella valle di Santa Felicita,
dell'Accademico Mauro Moretto che ricorda Carlo Zonta primo Accademico
bassanese e Toni Gnoato altro Accademico presente al ritrovo, il
giornalista Gianni Celli che racconta della valle nei secoli passati e
negli eventi legati alla prima guerra mondiale quando fu realizzata una
ferrovia per il trasporto di materiali bellici verso il Monte Grappa.
Veramente tante cose, ma il tempo incalza e molti sono stanchi perchè il
sole (anche inaspettato) ha messo a dura prova i presenti tra
calore e riverbero.
Ci
pensa un buffet, sempre all'aperto, a far terminare la riunione così mi
raccordo con Vladi riuscendo ad abbozzare l'idea di una riunione con
qualcuno dei "Veci Scarponi" per ritrovarci ad approfondire storie e
ricordi, soprattutto con Amedeo Piran ...grande alpinista nell' epoca
di Castiglioni e Detassis (letto in una nota su internet).
Segue, un pranzo nel quale, seduti a tavola, le chiacchiere
riprenderanno con gran lena e buona allegria.
Rimango fuori assieme a Mauro Moretto che mi fa da anfitrione
raccontandomi le realizzazioni alpinistiche degli ultimi anni in valle e mi
elargisce suggerimenti su possibili scalate da venire a provare, "non
tanto difficili", peccato che il grado del suo difficile non
corrisponda con il mio.
Mauro è una "cascata di notizie" e passa più di
un'ora che nemmeno me ne accorgo e finalmente arriva Bubu che ha
terminato con i suo aggiornamento istruttori e finiamo seduti a bere un
caffè con altri amici e ancora a chiacchierare di alpinismo, di
arrampicate e di montagna in generale. Per me una scorpacciata come non accadeva da tempo e a malincuore (alle quattro del
pomeriggio) mi avvio all'auto per rientrare in pianura, con la speranza
di rivederci presto a parlare con i grandi Veci Scarponi.
Dimenticavo ... hanno dato anche a me un medaglione ricordo del ritrovo
di oggi, sono un "Vecio Scarpone" pure io e, del resto, l'età giusta ce
l'ho: sono un "effettivo".