a Dagli al “caiano”

di Cristiano Pastorello


Visto che è stato citato il CAAI e pure il Soccorso alpino mi sento di dare il mio contributo.

Sono d'accordo con Marcello Cominetti, il caiano o caiota come lo definisce lui si vede subito ma in particolare si percepisce subito quel senso di guscio all'interno del quale si riparano i frequentatori del CAI.
Si creano la loro comfort zone e questa la tramandano ad altri frequentatori che magari entrano con tutte le più belle intenzioni del caso. Poi non è nemmeno giusto generalizzare, conosco anche  tanti bravi istruttori.

La cosa che mi lascia tanto perplesso è che AGAI, CAAI, CNSAS sono tutte sezioni del CAI, ma tra di loro non si parlano minimamente, non c'è interazione.
Passi AGAI e CNSAS nelle quali vi è professionismo e/o elevata professionalità, ma il CAAI dovrebbe essere legato a doppia mandata con i soci normali.
Invece è da quando sono nell'Accademico che viene proposto ai convegni il tema del perchè il CAAI non sia più appetibile per i giovani.
Non lo è perchè è la base stessa che non riesce ad intercettare le nuove generazioni che si spostano e si evolvono alla velocità della luce.

Chiudo solo con una domanda: perchè un giovane dovrebbe entrare nel CAI e poi magari aspirare all'Accademico?
Io al momento non so dare risposte.
 


Nota della redazione per chi non fosse pratico di sigle "caiane".

AGAI = Associazione Guide Alpine Italiane

CAAI = Club Alpino Accademico Italiano

CNSAS = Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico