a "Escursioni post alluvionali sul confine tra Zoldo e Cadore" di Gabriele Villa

di Alessandro Loschi


Ciao Gabri, devo dire che leggere il tuo bel articolo e verificare anche l'utilità della tua perlustrazione mi ha fatto pensare.... giusto una settimana prima era arrivata la comunicazione del CAI Veneto:

"Alle sezioni, agli istruttori, accompagnatori, operatori, semplici soci Cai del Veneto.
Col passare dei giorni si manifestano in tutta la loro portata i gravissimi danni arrecati dal maltempo alla montagna veneta e non solo. Centri abitati, viabilità principale e secondaria, mulattiere e sentieri sono interessati da crolli, frane, smottamenti e tantissimi alberi caduti. Una veloce ricognizione aerea del Soccorso alpino effettuata oggi nel bellunese ha evidenziato come la rete sentieristica sia gravemente compromessa, soprattutto per la caduta di numerosissimi alberi che ne impediscono la fruizione in sicurezza.
Tutto il territorio bellunese è pesantemente compromesso ma anche il Trentino e l’Alto Adige. La criticità è massima nell’agordino, nello zoldano, nel Cadore e nel Comelico, ma anche nelle vicine valli del Primiero.
La sezione di Asiago ci ha comunicato che nell’altopiano dei sette comuni tutte le strade forestali e i sentieri sono praticamente impercorribili per caduta piante. Si raccomanda quindi a tutte le strutture CAI e ai singoli soci, soprattutto di pianura, di non intraprendere viaggi e tantomeno escursioni in montagna.
Lasciamo la viabilità quanto più possibile libera per i movimenti dei soccorsi, delle forze dell’ordine e di tutti coloro che sono impegnati nelle opere di contenimento dei danni e di ripristino.
Tanto più, non avventuriamoci nei sentieri, mettendo a repentaglio la nostra vita e quella altrui.
Vi chiediamo di diffondere quanto più possibile questo appello a soci, amici, conoscenti: è il minimo che possiamo fare in queste ore in segno di solidarietà per i nostri consoci di montagna
."

Tutto più che condivisibile e sacrosanto, ma non riesco a capire quanto possa essere necessario raccomandarsi "in particolare ai soci di pianura" di astenersi dalle escursioni.

Direi che il buon senso è scollegato dalla quota di residenza, come dimostri nel tuo articolo.
Grazie