a "Sono nato nel 1880" di Alessandra Panvini Rosati
di Umberto De Giovanni
La fantasia č l'arma letteraria di Alessandra.
Quando leggo i suoi racconti mi lascio trasportare dalle sue ali, ma
questo racconto non č fantasia.
La "storia" č la somma di tante storie di piccole, grandi persone e
molte di queste sono perdute nei meandri della dimenticanza. Alessandra
ha scavato negli archivi dei giornali oltre che nei suoi ricordi e ha
riportato alla luce una storia dimenticata. Ha fatto rivivere in prima
persona le emozioni ed i ricordi di Dante Aristide Rossi sia in vita che
da morto quasi fosse ancora invisibile in mezzo a noi osservandoci.
La montagna, sempre presente nei suoi scritti, in questo fa da
spettatrice, ma credo che nei silenzi delle lunghe arrampicate o
passeggiate abbia consigliato e accompagnato Alessandra in questo
bellissimo racconto di vita vissuta.