a "Il cucciolo" di Luigi Negri

di Adelmo Benetti


Voglio dire bravo al Luigi Negri.
Dà fastidio anche a me quel tipo di persone che lui ha ben descritto.

Sono poi quelli che, vestiti come dei figurini, senza una goccia di sudore e con la chioma a posto, arrivano ai rifugi con i SUV, quei macchinoni che sembrano delle astronavi.
Questa estate (in Val Badia) eravamo su un sentiero che è diventato carrozzabile.
Noi in un gruppetto e cinquanta metri più avanti il Don che se la raccontava dei suoi santi.
Sentiamo un rombo alle nostre spalle e d'istinto ci scansiamo.
Passa un SUV che a momenti ci affoga di polvere.
Passano due secondi e lo sentiamo frenare fino a fermarsi e dare una strombazzata di clacson.
Don Perignon era accucciato in mezzo al sentiero che si stava aggiustando i lacci degli scarponi.
L'autista ha abbassato il finestrino e gli ha urlato "Allora, dobbiamo aspettare molto?"
Lui, col suo bel faccione barbuto, si è alzato pianino, si è girato verso il SUV che sembrava il carro armato Leopard(gli mancava solo il cannone) e guardando il macchinone, bello sorridente, ha detto: "Mo questo è un transatlantico! Bisogna vararlo!".
E gli ha rovesciato mezza borraccia di vino rosso sul cofano bianco (non più di mezza, si capisce).
Dal SUV silenzio, nessuna reazione.
Oh, l'autista ha tirato su il finestrino e sono ripartiti piano piano.
E lui che gli faceva ciao ciao con la manina!
Grandioso.
Gli abbiamo fatto gli applausi.
(Tenere presente che il Don è un metro e novanta per un quintalino di peso, senza un filo di ciccia).

Però mi viene da chiedermi: chi è peggio, quegli sfigati con il SUV che andrebbero anche a prendere il latte con lo shuttle se ce l'avessero, o quelli (rifugisti in testa) che spingono perchè tanti sentieri diventino carrozzabili?