commento al commento di Rita Vassalli

 

di Giulio Melloni

 

 


Ho letto con interesse il commento di Rita Vassalli al mio precedente commento, che mi dà occasione per un paio di riflessioni.

Innanzitutto sono d'accordo quando afferma che il messaggio dato da un testo sacro non viene svalutato da lazzi e prese in giro, ma confermo che la cosa, anche se a volte suscita fenomeni di reminescenza e interesse, come dice essere accaduto a lei, non deve fare dimenticare che è comunque una pratica molto fastidiosa.
Non penso che la continua sopportazione di questi comportamenti giovi a nessuno bensì porti solamente a malcelati malumori che potrebbero poi sfociare in episodi sgradevoli, sopratutto se si concretizzano in gruppi organizzati. Ribadisco che il rispetto deve essere dovuto a tutti, non solo a chi ha una diversa cultura e potrebbe arrabbiarsi, anche perchè, lo assicuro, i potenziali arrabbiati possono essere ovunque.
Penso che, perseverando nel modo da lei indicato si rischi solo di concretizzare, cosa in parte già avvenuta, una sorta di cultura fatta di pesi e misure diverse, a seconda delle persone alle quali si rivolge.
Tutto ciò è estremamente deleterio, anche per l'accoglimento di chi è diverso da noi.

Un concreto esempio della cultura dei due pesi?
Potrei citare la questione della macellazione senza stordimento preventivo, proibita a noi e consentita ad altri.
Questo non è cosa da poco, è spia di un modo di pensare ormai preda dell'imperante relativismo.
Chiudo: il vero passo verso la pacifica convivenza non è la tolleranza (cioè tu fai quello che vuoi e io sopporto ), ma il RISPETTO ( dal latino "avere attenzione per chi ci è vicino" ).
Mi sembra un'ottima strada.

 



Precisazione della Redazione.
 

Il commento che avete letto sopra è arrivato in redazione come lettera rivolta personalmente a Rita Vassalli.

Abbiamo ritenuto corretto pubblicarla come commento, solo rendendola impersonale e lasciando inalterato il testo.

La pubblicazione del testo è integrale anche là dove, a nostro parere, esula dalla questione in discussione, sollevata in prima istanza dallo stesso Giulio, ovvero se le citazioni da Testi Sacri operata da qualche nostro autore "potrebbe urtare la sensibilità di alcune persone".

Gli stessi autori chiamati in questione hanno risposto e la loro risposta è allo stesso modo stata pubblicata, così come sempre è stato fatto con osservazioni, critiche o pareri pervenuti in redazione.

Anche noi cerchiamo di attenerci al principio del RISPETTO citato da Giulio e per quanto attiene la libertà di espressione dei nostri autori, preferiamo ricevere critiche dai lettori piuttosto che attivare proibizioni o censure.
Quando qualche testo ci è sembrato "eccessivo" in alcuni passaggi o espressioni lo abbiamo segnalato all'autore (prima della pubblicazione, ovviamente) e abbiamo sempre avuto disponibilità alla modifica e/o alla correzione.
Abbiamo sempre cercato di lasciare libertà agli autori nella loro capacità e fantasia creativa, limitandoci al "rispetto" di quello che è lo scopo e la finalità dichiarata del nostro intraigiarùn.

Ci riteniamo liberi a nostra volta di intervenire come redattori limitatamente a quello che (lo ha rilevato anche qualche lettore, facendoci un gradito complimento) ci piace definire come "stile del sito".