a "La fiducia" di Francesco Cinti
 

 

di Roberto Avanzini

 

La simpatica presentazione di Francesco Cinti comparsa di recente in Intraigiarun mi ha spinto a rileggere i suoi racconti. La prima cosa che vorrei dire è che sono stracontento quando sul sito compaiono nuovi autori, la cosa che mi piacerebbe di più è che ci fossero sempre più persone che scrivono, leggono e hanno voglia di raccontare.

La seconda cosa è un piccolo commento al racconto “La fiducia”, dove Francesco racconta le sue riflessioni in seguito ad un rimprovero subito in parete dopo aver dimenticato un rinvio sul tiro. Penso che in quel momento il  primo di cordata fosse un po’ teso, magari per l’impegno della via, oppure avevate il materiale contato, per questo è giustificabile la sua reazione, altrimenti  francamente eccessiva. Dal racconto si capisce il rapporto di amicizia che lega i due componenti che suppongo abbia fatto rientrare velocemente la situazione e che il tutto sia stato sostanzialmente lo spunto per parlare del rapporto che lega le persone durante una salita. 
In ogni caso tutta la mia solidarietà a Francesco con tre considerazioni:

1) da primo di cordata ho fatto cadere e perso rinvii, chiodi da ghiaccio, moschettoni, cordini e anche le chiavi della macchina (quelle per fortuna le ho ritrovate);

2) il materiale è fatto per essere usato e quindi, a volte, anche perso;

3) evviva i secondi di cordata, sempre e comunque!