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NOTIZIE.
07/01/2008 - Il grande alpinista Riccardo Cassin ha compiuto 99 anni (il 2 gennaio 2008)


Perfino sui quotidiani della nostra città, che quasi mai s’interessano di alpinismo, c’era la notizia. Scarna, ma c’era.

 <Ha compiuto ieri a Lecco 99 anni Riccardo Cassin, uno dei grandi nomi dell’alpinismo italiano e internazionale. 
Tra gli auguri quelli di Walter Bonatti e Cesare Maestri. 
Ma è stata soprattutto la famiglia a stringersi attorno a lui, i tre figli Valentino, Pierantonio e Guido, i sette nipoti e cinque pronipoti.>
 
Probabilmente è stato ripreso il testo di un comunicato ANSA, quello che viene solitamente riproposto quasi uguale ogni anno e che cambia solo nel numero degli anni compiuti dal “grande vecchio” dell’alpinismo mondiale.

Noi alpinisti, di qualsiasi livello e capacità, siamo affezionati a Riccardo Cassin, come fosse un "nonno", saggio e operoso, che tanto ha fatto per la famiglia alpinistica, tracciando una strada su cui anche noi ora possiamo muoverci più agevolmente e con maggiore sicurezza e tranquillità, proprio e anche in virtù del suo prezioso esempio. 
E per chi fra i lettori di intraigiarùn alpinista non è, ecco un breve curriculum di Cassin che sinteticamente ne ricorda la carriera.

Riccardo Cassin è nato a San Vito al Tagliamento (in provincia di Pordenone) in 2 gennaio 1909. 
Rimasto orfano di padre a 4 anni, ancora adolescente si trasferisce a Lecco in cerca di un lavoro. 
Qui troverà l’amore per Irma, diventata poi sua moglie e scomparsa nel 2004, e per l’alpinismo. 

Inizia ad arrampicare sui torrioni lecchesi, ma ben presto iscrive il suo nome tra i grandi della montagna divenendo un autentico mito la cui fama travalica i confini nazionali.
Al suo attivo conta 2.500 ascensioni e cento prime assolute in Italia, Svizzera, Francia, Austria, Spagna, Jugoslavia, Scozia, Caucaso, Alaska, Perù, Nepal, Pakistan e Giappone.

A 78 anni ripete due volte in una sola settimana la sua ascensione al Badile nel cinquantesimo dell’impresa. 
Tre figli (Valentino, Pierantonio e Guido), 7 nipoti e 3 bisnipoti, ha scritto una decina di libri di montagna.
E’ Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, decorato con la Croce al Valore Militare per le azioni intraprese durante la guerra partigiana nella quale guidò la Brigata Rocciatori ed è stato insignito di quattro medaglie d’oro al valore atletico dal Comitato Olimpico Italiano. Simbolo del Gruppo Ragni della Grignetta, è membro onorario del Club Alpino Accademico Internazionale, del Groupe Haute Montaigne e dei club alpini di Italia, Stati Uniti, Spagna, Svizzera e Francia.
Reinhold Messner lo ha definito “una pietra miliare nella storia dell’alpinismo”.