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MONTAGNA. 01/11/2005 - Allarme per la riduzione dei ghiacciai sotterranei del Brenta.


Dagli studi e dalle osservazioni degli speleologi trentini, presentati di recente in un Convegno regionale di speleologia del Trentino Alto Adige, risulta che i ghiacciai sotterranei del gruppo di Brenta stanno soffrendo quanto le vedrette in superficie. Questi eccezionali ghiacciai ipogei, un tempo ritenuti residui dell'ultima glaciazione, affascinarono fin dalle prime esplorazioni sotterranee per i suggestivi ambienti che creano, ma nel corso degli anni si sono dimostrati estremamente delicati. La loro formazione avviene per l'accumulo di neve che cade nei pozzi o per il rigelo delle acque di percolazione; in quest'ultimo caso si formano spettacolari stalattiti e stalagmiti, colonne e veli di ghiaccio. Molteplici sono i fattori che possono portare al loro ritiro, tra i quali s'individuano soprattutto il calore delle acque di stillicidio e l'azione delle correnti d'aria che percorrono la grotta, le quali, attraverso l'umidità relativa, concorrono a scambiare con la grotta ingenti quantità di calore e acqua di condensa. Purtroppo i dati a disposizione per un'esaustiva comprensione del problema non sono molti, sia perchè parecchi depositi sono di recente scoperta, come la Grotta Silvia in alta Val d'Ambiez nei pressi del rifugio Agostini, sia per le difficoltà che insorgono nel compiere un monitoraggio pluriennale che deve campionare tutte le variabili intervenute nel sistema grotta-deposito di ghiaccio. Tuttavia le osservazioni condotte recentemente in tre famosi depositi di ghiaccio del Brenta, ovvero la Grotta della Bocca di Brenta, la Grotta dello specchio presso i Lastèri e la Grotta del Castelletto di Mezzo al Tuckett, portano a concludere che in questi ultimi decenni i tre ghiacciai si sono consistentemente ritirati. In particolare nelle ultime due cavità, le misure condotte hanno permesso sia di determinare la velocità annua di consumo della massa gelata, che di predirne, se rimarranno invariati questi ritmi di disgelo, la totale scomparsa, segno di una situazione di disequilibrio che sta caratterizzando in maniera analoga le vedrette in superficie.