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ALP WARS
 "il giorno della liberazione dall'impero" … 

di Leonardo Caselli

 

Ci ritrovammo segretamente in uno dei soliti giorni, nel solito posto, alla solita ora.

Eravamo quattro Maestri Jedi, quattro aspiranti Jedi di sesso femminile più Bibì e Bibò.

Praticamente otto esseri umani più Bibì e Bibò.

Non fu facile per il grande Maestro Joda convincere Bibì e Bibò a venire con noi.

Cercarono subito di trovare delle scuse convincenti.

 

Maestro Joda: "Allora? Con noi voi venite?"

Bibì: "No, io non posso, devo affilare la spada laser"

Bibò: "No, io devo fare il bagnetto al criceto"

Maestro Joda: "Grande esperienza per voi, questa potrebbe essere"

Bibì: "No, io devo tagliarmi le unghie dei piedi"

Bibò: "No, io devo tagliare l'erba nei miei vasi da fiori"

 

A quel punto, il grande Maestro Joda, profondo conoscitore dell' uso della forza, utilizzò un noto trucco jedi (che come si sa, funzionano solo sulle menti deboli) per convincerli.

 

Maestro Joda: "Un sacco di gnocca, con noi è"

Bibì e Bibò in coro: "Ok. A che ora si parte?"

 

La missione che stava per iniziare era una di quelle di cui si può parlare solo a bassa voce.

Le spie dell'impero sono ovunque.

Saliti sulle nostre astronavi, ci lanciammo nell'iperspazio verso il sistema stellare dell'Arco sul pianeta Baon.

Dopo essere passati attraverso un campo di asteroidi grandi come case con gli scuri aperti, rischiando di rimetterci gli specchietti retrovisori dell'astronave, le parcheggiammo in un luogo sicuro, cercando di mimetizzarle.

Le spie dell'impero sono ovunque.

Ora, si doveva decidere la formazione delle cordate d'assalto.

In un attimo di smarrimento, al grande Maestro Joda, memore dei primi momenti nei quali l'impero iniziava la sua ascesa, venne la bella idea di scrivere i nomi dei componenti delle cordate su dei "pizzini". Poi, ritrovata la via della forza, decise che le cordate si sarebbero formate così:

Un Maestro Jedi per ogni aspirante.

Restavano Bibì e Bibò.

A questo punto si svolse uno degli eventi che resterà scritto per sempre nella storia dell'alpinismo intergalattico.

Per la prima volta una cordata formata da Bibì e Bibò.

 

 

 

Essendo tutte le altre cordate formate da rappresentanti di entrambi i sessi, la loro fu l'unica cordata omosessuale della giornata.

Bibì conduceva da capocordata e Bibò, preoccupato per quanto stava avvenendo, da secondo di cordata.

La via di salita sul pianeta Baon (via del 92° Congresso SAT) presentava difficoltà di 3° grado alternate a passaggi attraverso una fitta jungla tropicale nella quale nemmeno un vietcong si sarebbe avventurato.

In prima linea, la cordata formata dal grande Maestro Joda e da una maestrina aspirante jedi, che con 35°C di temperatura e il 95 % di umidità, portava i guanti di lana.

Subito dopo, i nostri Bibì e Bibò, seguiti a ruota dal maestro Guay Col Fum, riesumato per l'occasione dalla tomba di famiglia e la sua compagna di cordata Patrax.

Poi, il Maestro Obix Van Chen'Obelix e l'aspirante Jedi Chè Se Natika che ultimamente pare stia frequentando un corso imperiale (speriamo che non passi al lato oscuro della forza).

A chiudere le fila il comandante Mark con Beatrix, già più volte citata nei racconti di Bibì e Bibò perché è la loro Assistente Sociale.

 

Ma ora torniamo all'evento clou della giornata. La prima cordata Bibì e Bibò.

Al primo tiro, Bibò, rivolgendosi al grande Maestro Joda, lo chiamò. "Capooo"

Bibì, primo di cordata, già esaltato dalla situazione, rispose. "eh" 

e Bibò. "Cosa rispondi. Non sei mica tu il capo. Cosa ti sei montato la testa?"

 

Per essersi permesso tanto, Bibì venne più volte insultato e frustato con una catena di moschettoni. Gli venne concesso di continuare a salire solo con una corona di spine al posto del caschetto, promettendo di non fare mai più una cosa del genere.

Proseguendo la salita, i due "soggetti" dimostrarono a pieno le loro capacità alpinistiche.

Soprattutto Bibò mise in evidenza la sua dimestichezza con le manovre di corda, riuscendo a trasformare un paio di corde in un tappeto persiano.

 

 

Il maestro Guay Col Fum assistette a tutta la scena e fumando dalla gioia una sigaretta dietro l'altra venne tentato dalla possibilità di risolvere la situazione con la sua spada laser.

Poi, Bibò, ricordandosi degli insegnamenti di Beatrix sulla tecnica dell'uncinetto, in poco più di quindici minuti riuscì a riportare le corde al loro stato primordiale.

 

Nel frattempo, avvicinandosi alla vetta, la temperatura del pianeta andava aumentando, per non parlare dell'umidità. Ce ne accorgemmo perchè la maestrina aspirante jedi si era tolta i guanti.

Bibì, nel vano tentativo di recuperare liquidi si legò due borracce sotto le ascelle. Una era la sua, l'altra era di Bibò.

Bibò, al primo sorso esclamò "non mi ricordavo di avere portato il gatorade".

Verso la vetta ci separammo per non essere colti di sorpresa.

Le spie dell'impero sono ovunque.

I contatti erano mantenuti con messaggi in codice e nomi del tutto inventati.

"Leo!!"

"eh!"

"ok!"

"Piffo!!"

"eh!"

"ok!"

"Angelo!!"

"eh!"

"ok!"

 

E così fino alla totale conquista della vetta.

Nel frattempo il grande Maestro Joda aveva eliminato una delle spie dell'impero, mozzandogli la testa con la sua spada laser (tanto era una testa di sasso).

 

 

Dopo esserci ricongiunti, ci fermammo per un attimo di ristoro. Il grande Maestro Joda, già in vetta da un paio d'ore, ne approfittò per un momento di meditazione profonda, durante il quale, dalla sua bocca uscirono suoni che richiamarono cinghiali, orsi bruni e molte altre razze animali. Nemmeno Noé sarebbe riuscito a fare di meglio.

 

 

Quando Chè Se Natika tirò fuori dallo zaino una mela di quindici chili con l'evidente intenzione di sbaffarsela da sola,

Bibì e Bibò tentarono in tutti i modi di ottenerne un morso, al punto di pregarla inginocchiandosi sui sassi taglienti.

Lei guardandoli schifata li invitò gentilmente ad inginocchiarsi sul bordo del precipizio poco distante, pregandoli di sbilanciarsi in avanti.

 

 

Radunato tutto il resto della truppa ci incamminammo per gli ultimi passi verso la croce di vetta. Li, il grande Maestro Joda recuperato il libro di vetta, scrisse ai posteri l'avvenimento.

 

 

"Qui, Bibì e Bibò, la loro prima via insieme salirono. Ora ancora più incerto e oscuro il futuro è.

Che la forza sia con loro"

 

 

Bibò, resosi conto dello scampato pericolo si avvinghiò alla croce come una patella allo scoglio.

 

 

In quel momento gli apparve come un ologramma, l'ombra oscura di Darth Spilius, il malvagio signore dei Sith, che lanciò la sua maledizione.

 

"Domani il Milan uscirà dalla Coppa dei Campioni. Povero Silviooo".

 

Solo con l'intervento dell'Assistente Sociale, visibilmente provata dallo sforzo compiuto, riuscimmo a staccarlo dalla croce.

 

Conclusa questa parentesi mistica e scattata la classica foto di gruppo, ci incamminammo verso il luogo dove erano nascoste le astronavi.

 

 

Nei paraggi del parcheggio vi era una fontanella, dalla quale usciva un liquido molto simile all'acqua.

Il tentativo di avvicinarci con la bocca al fresco getto, per dare un po' di sollievo alla nostra lingua ormai felpata, fu bloccato da una voce alle nostre spalle che disse con imperativo categorico "non bere!".

Era Chè Se Natika, che, come tutti quelli che conoscono la via della forza, ebbe una premonizione, probabilmente dovuta al caldo e alla disidratazione. "Potrebbe non essere potabile. Le spie dell' impero potrebbero averla avvelenata".

Deciso che per noi era potabile, bevemmo. Fortunatamente lo era.

A questo punto, il gruppo si divise. Alcuni andarono a perlustrare il settore "ondu-line" del pianeta Baon; una serie di placche a quell'ora talmente roventi, che nemmeno le lucertole hanno il coraggio di salirvi.

Inutile dire che Bibì, preso dal fervore arrampicatorio si unì a questo gruppo. La forza era con lui.

Bibò, non volendo essere da meno, decise di andare con l'altro gruppo, a perlustrare un paio di birre medie, due panini tirolesi e un'acqua tonica. Dopo, lo sforzo fu con lui.

Dopo tutto ciò, decidere chi era il meno sbronzo per guidare l'astronave durante il viaggio di ritorno fu un'impresa ai limiti dell'impossibile.

Patrax non riusciva nemmeno ad aprire la porta della toilette.

Chè Se Natika e Guay Col Fum iniziarono a sparare delle cifre a caso sul conto da pagare.

Nemmeno Tremonti avrebbe fatto di meglio.

Di conseguenza, incredibile ma vero, la scelta ricadde proprio su Bibò, ovviamente assistito dall' Assistente Sociale Beatrix.

Alla velocità della luce del tramonto, ritornammo nel solito posto, lo stesso giorno, alla solita ora.

E così anche questa missione si è felicemente conclusa.

L'esercito imperiale non è riuscito ad impedirci di conquistare la vetta del pianeta Baon.

Ma attenti, le spie dell'impero sono ovunque.

Bibì e Bibò hanno salito la loro prima via insieme. Saranno loro i prescelti che porteranno equilibrio nella forza?

Come direbbe il Venerabile maestro Joda. "Molto incerto e oscuro il futuro è".

Che la forza sia con noi.

 

Guay Col Fum

25 aprile 2006 

 

P.S.: Questa è assolutamente una storia di fantasia. Ogni riferimento a cose o persone e puramente casuale.