"Il
Sentiero attrezzato dei Fiori" al Passo del Tonale
di
Simona Rizzatello e Jurry Roversi
 
Una "bella avventura" da farsi però
solo in caso di bel tempo assoluto, è il "Sentiero attrezzato dei Fiori"
sul Passo del Tonale, con kit da ferrata, perché è un sentiero
attrezzato ed è esposto, oltre a ramponi e piccozza in quanto il sentiero
si conclude con la discesa sul ghiacciaio Presena.
Ripercorrendo questo sentiero, si ripercorre un pezzetto di storia
italiana riguardante la Prima Guerra mondiale poiché esso rappresenta la
linea che contrapponeva i soldati italiani ai soldati dell'impero
austro-ungarico.
 
Si parcheggia l'auto davanti alla nuova telecabina per il Passo Paradiso
che in 7 minuti ci porta a quota 2600 circa.
Scesi, si prende il sentiero sulla nostra sinistra per il Passo del
Castellaccio, che si raggiunge in circa 1 ora.
Il sentiero si snoda attraverso rocce e filo spinato, ed è ben segnato.
Raggiunto il Passo, ci siamo imbragati di tutto punto e via verso il
Sentiero dei Fiori.
Questo sentiero è stato recentemente sistemato, abbiamo trovato corde e
ponti nuovi, non c'è un grande dislivello, ma la sua bellezza è dato dal
tracciato sempre in esposizione e dai panorami stupendi su Ponte di Legno,
sul ghiacciaio delle Lobbie, sulla valle di Vermiglio,
dall'attraversamento di ponti e di una galleria.
La prima sosta è stato al Bivacco Amici della Montagna; dopo circa 2.30
minuti di cammino dal Passo del Castellaccio.
Con
nostro stupore trovammo il bivacco aperto in quanto vi era il vecchio
gestore del Rifugio Garibaldi e un suo amico che lo stavano sistemando per
la Messa che si tiene ogni anno attorno all'11 agosto in memoria dei
soldati caduti in guerra.
Dopo una fetta di formaggio, una di salame e due chiacchiere ripartiamo per
il nostro giro, ci aspetta la discesa al Passo del Lago Scuro, anche qui
ci sono grandi testimonianze di guerra.
 
Arrivati al Passo in circa 20 minuti, seguiamo i segni bianchi e rossi che
ci fanno perdere di quota fino ai laghi per arrivare al bivio dove a
destra il sentiero porta al rifugio Mandrone, e a sinistra verso il passo
del Maroccaro.
Noi
andiamo a sinistra verso il Passo.
La salita è ripida, ma in poco tempo raggiungiamo il Passo.
Dal bivacco al Passo del Maroccaro abbiamo impiegato 1 ora e 30 minuti.
Vi era un'altra possibilità riportata su alcuni libri, ed era quella di
seguire la cresta, descritta come facile e comoda per non perdere di
quota, ma noi parlando con il gestore abbiamo saputo che invece la cresta
non era così facile, in quanto la roccia è friabile e sarebbe stato
conveniente camminare in conserva, e il tempo impiegato sarebbe stato
uguale, quindi abbiamo optato per la discesa e la risalita, più sicura.
Raggiunto il Passo, ci siamo infilati i ramponi, e giù per il piccolo
ghiacciaio.
In trenta minuti abbiamo raggiunto il rifugio Capanna Presena.
Piccola sosta e via verso la cabinovia, per il rientro, su comodo sentiero
che in venti minuti ci conduce alla cabinovia.
Sono le 16.30 quando arriviamo alla macchina, soddisfatti del bellissimo
giro, poiché abbiamo ripercorso un pezzo di storia, un sentiero
bellissimo e avventuroso per i suoi tratti esposti, contornato da
bellissime montagne e accompagnati da una bella giornata di sole.
Agosto 2007
|