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La luce dopo il monsone di Francesco
Pompoli Dopo una serie monsonica di perturbazioni, particolarmente concentrate nei week-end, ma comunque ben distribuite nell’arco dei passati due mesi, ecco finalmente avvicinarsi un fine settimana di bel tempo che non possiamo farci sfuggire. Partono e-mail a raffica, Alberto all’ultimo deve rinunciare e Christian perde il suo socio abituale, ci ritroviamo così noi due, sabato sera, davanti ad uno splendido tramonto sulla parete Nord della Presanella, in un rifugio zeppo di alpinisti che, come noi, avevano la stessa idea nel cassetto da un po’. La (bella) rifugista ci spiazza quando le chiediamo in quanti l’indomani faranno la Nord, arriva a contare 23 (!) persone sullo scivolo nord, 6 sulla Faustinelli (la vera Nord, per molti), e varie altre cordate su alcune goulottes e su Cima Vermiglio… e si tratta di conti parziali perché non tutti sono già arrivati al rifugio ! Chiediamo se è necessaria una prenotazione e quale sarà l’ordine di accesso alla parete, un po’ scherzando ed un po’ preoccupati per il groviglio nel quale rischiamo di trovarci il giorno dopo… Ore 2:30, ci alziamo, veloce colazione, usciamo e vediamo già un certo numero di cordate in marcia sul ghiacciaio, una luce addirittura a metà parete (!). Partiamo anticipando comunque una bella truppa, di buon passo risaliamo parecchie posizioni che poi perdiamo legandoci su ghiacciaio, visto che parecchi procedono allegramente senza corda. Arrivati sotto la parete decidiamo per la via Faustinelli, più diretta alla vetta e leggermente meno frequentata. Davanti contiamo comunque almeno 7 persone, fortunatamente la parete è in condizioni fantastiche, pochissimo ghiaccio e tanta neve che significano scariche quasi nulle e tempi di salita contenuti. In effetti forse alla salita manca un po’ di pepe, si sale con pendenze omogenee in conserva senza nessun problema, neanche l’uscita diretta in corrispondenza della croce di vetta ci regala un tratto più verticale e così alle 6:20 sbuchiamo in vetta inondati da un sole che sembra già quello di mezzogiorno, tanto è intenso. La cima, nonostante l’orario, brulica già di gente, ci si fotografa a vicenda e intanto si gode del panorama scambiandosi errati riconoscimenti delle montagne circostanti.
Non sono neanche le nove quando arriviamo alla fine del ghiacciaio, con un sole feroce ed un caldo sahariano, ci buttiamo su un masso e recuperiamo il sonno perduto. Scendendo ripercorriamo i vari racconti delle (dis)avventure di persone “pataccate” (*) a noi note su questa parete… il mistero rimane su come qualcuno abbia potuto scendere con il buio impiegando quasi 24 ore per una salita che ne richiede 6, ma questa è un’altra storia e non saremo certo noi a raccontarvela, anche perché sull’evento aleggia ancora una cortina degna del ex blocco sovietico!
Cima Presanella- Parete
Nord
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